1966. Settevoci anticipa le trasmissioni della domenica pomeriggio e all’ora di pranzo. Lancia Pippo Baudo futura icona televisiva

Settevoci

Nelle orecchie di chi fra gli anni ’60 e ‘70 era appena fanciullo, risuonano ancora le canzoni Donna Rosa e Viva le donne, sigle finali della trasmissione televisiva Settevoci.

La storia

La storia di Settevoci, basata su una dichiarazione del conduttore Pippo Baudo (1936) e quindi ritenuta veritiera, narra che il programma fu mandato in onda per coprire un buco di palinsesto.

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Colpa di Rin Tin Tin

Quella domenica pomeriggio, la bobina con una puntata di Rin Tin Rin trasmessa nella Tv dei Ragazzi, non arrivò in tempo. La Rai scelse quindi di mandare in onda una registrazione di Settevoci, giudicata in precedenza intrasmissibile.

Tutto falso

In realtà la puntata di Settevoci era prevista eccome, la riporta il Radiocorriere Tv dell’epoca, nella settimana dal 6 al 12 febbraio e i quotidiani pubblicati quel giorno. Inoltre Rin Tin Tin faceva si parte della Tv dei Ragazzi, ma il lunedì pomeriggio.

Settevoci

Cinque edizioni

Settevoci era un gioco musicale settimanale in onda sul Programma Nazionale (poi Rai 1) per cinque edizioni, dal 6 febbraio 1966 (prima puntata) al 29 giugno 1970 (puntata finale).

Programma antesignano

Settevoci ebbe l’indubbio merito di far scoprire all’allora dirigenza Rai, che fasce orarie ritenute di secondo piano come la pomeridiana della domenica e l’ora di pranzo, non lo erano affatto.

La domenica pomeriggio

La prima edizione di Settevoci, infatti, andò in onda alle 18.15 da febbraio a giugno, nello spazio compreso tra la Tv dei Ragazzi e la telecronaca registrata di un tempo di una partita di calcio.

Settevoci

Cambio di orario

A partire dalla terza edizione, ottenuto un grande successo, la Rai decise di trasmettere il programma in replica la sera stessa alle 22.15 sul Secondo Programma (poi Rai 2). Dal 21 gennaio 1968, la nuova collocazione, fu sempre la domenica, ma alle 12.30.

Replica anticipata

L’apprezzamento del pubblico fu tale che la replica serale venne anticipata alle 21.15. Mentre il programma Quelli della domenica condotto da Lara Saint-Paul (1945-2018) assieme a Paolo Villaggio (1932-2017) e Ric (1935) e Gian (1936-2010), prese il posto di Settevoci.

Settevoci

Il gioco

Previsto inizialmente per 12 puntate, Settevoci era un gioco musicale che vedeva protagonisti sette cantanti: quattro famosi in gara, due esordienti e un ospite fuori gara. Ciascuno dei quattro famosi, veniva abbinato a uno spettatore incaricato di risolvere dei quiz musicali

L’applausometro

I due cantanti con il punteggio più alto erano giudicati grazie a un apparecchio definito applausometro, che misurava il gradimento del pubblico in sala. Il cantante e lo spettatore vincenti, oltre a ottenere un gettone d’oro, tornavano la puntata successiva.

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Largo ai giovani

Settevoci, oltre a consacrare definitivamente sulla scena televisiva Pippo Baudo, sempre pronto a sfoggiare giacche vistose, fece da trampolino di lancio per numerosi nomi nuovi della canzone italiana, destinati alla fama.

I nomi nuovi

Fra questi: Giuni Russo (Giusy Romeo, 1951-2004), Massimo Ranieri (1951), Mario Tessuto (1943), Orietta Berti (1943), Al Bano (1943), Marisa Sannia (1947-2008).

Settevoci

Ospiti illustri

Le puntate ospitarono nomi illustri come Claudio Lippi (1945), Vanna Brosio (1943-2010) futura conduttrice di Adesso Musica e Betty Curtis (1936-2006), come concorrenti. L’attore Charlton Heston (1923-2008, nella foto), partecipò in qualità di ospite d’onore.

Le sigle

Le sigle, diverse per ogni edizione, rappresentarono uno dei punti di forza del programma. Quelle della prima edizione Sette Voci e Domenica è per noi, erano interpretate da The Hary Stones.

Le più famose

Le più famose restano però le già citate Donna Rosa cantata da Nino Ferrer (1934-1998), sigla finale della quarta edizione e W le donne di Marcel Amont (1929-2023) e Don Nicola (Nino Manfredi, 1921-2004), canzone finale dell’ultima edizione.

Nessuna registrazione

Altro particolare curioso: negli archivi Rai del programma non è rimasta alcuna registrazione.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)

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