La storia della musica insegna che molti brani poi divenuti successi mondiali, hanno in comune degli esordi tormentati, durante i quali nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla loro acclamazione da parte del pubblico. Uno di questi è Born To Be Alive di Patrick Hernandez (1949).
Gli esordi
Il riccioluto cantante di padre spagnolo e madre italo-austriaca, negli anni ’70 frequentava i locali del sud della Francia con il duo composto assieme al cantante, arrangiatore e chitarrista Hervé Tholance (1952-2012).
Claudio Baglioni
Nel 1974 Patrick Hernandez collaborò alla registrazione di E Tu… l’album registrato in Francia di Claudio Baglioni (1951).
Jean-Yves Van Loo
L’incontro con il produttore belga Jean-Yves Van Loo, lo stesso dei Chocolat’s e Asha Puthli (1945) segnò una svolta nella carriera di Patrick Hernandez.
Born To Be Alive
Proprio nel periodo in cui furoreggiava la disco music, dopo aver firmato il contratto con l’etichetta Aquarius Records, Patrick Hernandez compose a Waterloo in Belgio il brano che lo avrebbe fatto diventare uno dei nomi di punta del genere musicale: Born To Be Alive.
Momento sfortunato
Difficile a credersi, Jean-Yves Van Loo raccontava in un’intervista rilasciata nel 2018 d’aver bussato a tutte le porte dentro e fuori la Francia per proporre Born To Be Alive.
Nessuno lo voleva
Tutte le etichette rifiutavano il brano asserendo che non avrebbe funzionato. A quel punto, esponendosi finanziariamente Jean-Yves Van Loo decise di stampare da solo Born To Be Alive di Patrick Hernandez.
Arriva il successo
Il successo di Born To Be Alive fu pressoché immediato. All’inizio de 1979 il brano iniziò la conquista delle classifiche mondiali, divenne disco d’oro in Italia dove rimase al numero 2 della Hit Parade per nove settimane consecutive.
L’uomo col gilet e il bastone da passeggio
Alla popolarità di Born To Be Alive contribuì senza dubbio il look originale ed elegante di Patrick Hernandez. L’artista si proponeva nel videoclip e dal vivo sempre in giacca o gilet, accompagnato dall’immancabile bastone da passeggio.
Alla conquista degli Usa
Quanto alle classifiche oltre ad aver cavalcato quella francese da aprile a giugno del 1979, Born To Be Alive conquistò anche la chart dance americana in versione remix e la Hot 100 di Billboard vendendo oltre il milione di copie.
Madonna
Durante le selezioni per il corpo di ballo che avrebbe dovuto accompagnare Patrick Hernandez nel tour americano, venne scelta una certa Madonna Louise Veronica Ciccone (1958) futura Regina del Pop.
Hit mondiale
Born To Be Alive di Patrick Hernandez, nel giro di un anno conquistò 52 fra dischi d’oro e di platino in 50 Paesi diversi.
Una meteora
Nonostante i tentativi, Patrick Hernandez non riuscì più a bissare il trionfo di Born To Be Alive, ma fu sufficiente. Quell’unica meteora gli consente tuttora di vivere di rendita, guadagnando diverse migliaia di dollari al giorno di diritti d’autore.
Elio e le Storie Tese
Nel 1997 Elio e le Storie Tese vollero Patrick Hernandez come guest star per il videoclip di Born To Be Abramo, loro versione satirica di Born To Be Alive. (E.M. per 70-80.it)