Da queste pagine avevamo già parlato di Capitan Harlock, manga di fantascienza ideato da Leiji Matsumoto (pseudonimo di Akira Matsumoto, 1938-2023), cui seguì una serie animata prodotta dalla giapponese Toei Animation.
Esordio sfortunato
All’esordio sfortunato in Italia del 1979 sulla Rete 2 (poi Rai 2), era seguita negli anni ’80 una fase di gloria grazie alle repliche, culminata nel grande successo del merchandising.
L’Arcadia
Nel lontano 2977 (1000 anni dopo lil suo esordio tv) Capitan Harlock solca lo spazio a bordo dell’astronave Arcadia simile a un veliero dei pirati.
La benda sull’occhio
Proprio come un antico pirata Capitan Harlock ha una benda sull’occhio destro.
Eroe ribelle
Capitan Harlock è fuggito dal nostro pianeta come gesto di ribellione nei confronti del Governo Unificato della Terra, che guida la popolazione terrestre.
Assalto alle navi mercantili
Per sopravvivere, Capitan Harlock depreda le navi spaziali mercantili che riforniscono la Terra ormai priva di risorse.
L’equipaggio
Con lui, sull’Arcadia, ci sono la bionda vicecomandante Kei Yuki, Meet un’aliena senza bocca che vive di alcool, l’ufficiale medico Dottor Zero, Masu-san la cuoca brontolona, Maji il timoniere, il primo ufficiale Yattaran e Tadashi Daiba, un ragazzo unitosi all’equipaggio dopo la morte del padre.
Trionfo del merchandising
Il successo della serie negli anni ’80 diede il via alla produzione di numerosi gadget a essa collegati.
I pupazzetti
I pupazzetti, di plastica, di gomma, di stoffa, furono fra i primi a sparire dagli scaffali dei negozi.
Le figurine Panini
L’album di figurine della Panini fu uno dei più venduti del 1979 ed oggi può valere anche 200 euro. Lo stesso anche per i libri della Eri Junior.
Il fumetto
Il giornale TV Junior pubblicò il fumetto di Capitan Harlock e gli dedicò anche un concorso.
Tutto per la scuola
Molto apprezzati furono anche gli astucci, i diari, i quaderni, le cartelle, le gommine, gli album da disegno, i poster e trasferelli.
Il disco
Al successo italiano contribuì anche la sigla scritta da Luigi Albertelli (1934-2021) con la musica di Vince Tempera (1946) ed eseguito da La banda dei bucanieri. (E.M. e G.S. per 70-80.it)