Anni 60-70. A Carosello gli spot Fernet Branca fanno conoscere l’arte di Fusako Yusaki. Le figure in plastilina si animano e stupiscono il pubblico televisivo

Fernet Branca 2

Con l’inconfondibile colonna sonora di Franco Godi (1940), dal 1968 gli italiani poterono apprezzare l’arte della giapponese Fusako Yusaki (1937) grazie ai caroselli dell’amaro Fernet Branca.

Lo Studio K

Alla fine degli anni ’60, l’agenzia Opit di Milano incaricò la casa di produzione Studio K con sede a Firenze (quella di Susanna Tuttapanna) di realizzare  una serie di caroselli per pubblicizzare il Fernet-Branca.

Lo stop-motion

Per gli spot venne utilizzata la tecnica di animazione chiamata stop-motion o passo uno.

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Francesco Misseri

Della regia si occupò il creativo e regista Francesco Misseri fondatore dello Studio K e l’animatore Rodolfo Marcenaro (1937-2020).

Fusako Yusaki

A rendere unici e innovativi gli spot Fernet Branca furono le forme in plastilina realizzate dall’artista Fusako Yusaki, residente in Italia da quasi sessant’anni.

1200 scatti

La non facile tecnica, chiamata claymation, comportava la creazione fotogramma per fotogramma. Ogni secondo prevedeva 12 fotogrammi, per ogni spot ben 1200 scatti!

Fernet Branca 1

I soggetti

Ciascuno spot Fernet Branca a soggetto unico proponeva il susseguirsi di immagini in plastilina.

Effetto suggestivo

Dando origine all’effetto suggestivo che conquistò subito il pubblico italiano.

Olimpiadi

Nel 1968 a Carosello arrivò lo spot con protagoniste le Olimpiadi che quell’anno si tennero a Città del Messico.

Le discipline

Le figure in plastilina, infatti, facevano chiaro riferimento ad alcune discipline svolte in quell’edizione.

Oggetti parlanti

In questo spot Fernet Branca gli oggetti oltre ad animarsi parlavano pure.

Il gioco dei rumori

Il protagonista maschile, proponeva a una fanciulla di indovinare i rumori provenienti da soggetti diversi.

Fantasia in libertà

Nel carosello chiamato Fantasia in libertà, da un blocco di plastilina si animavano oggetti d’ogni tipo. Dal vaso di fiori, al gatto.

Digestimola!

Ogni carosello dell’amaro Fernet Branca terminava con l’altrettanto noto slogan: Digestimola!

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L’epilogo

La campagna con i soggetti in plastilina durò fino alla metà degli anni ’70. Destinata a lasciare il segno, è infatti ricordata tuttora.

Il disco

Altro particolare degno di nota, la colonna sonora; talmente famosa da essere pubblicata su 45 giri.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)

 

 

 


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