1983. Esce Blue Monday dei New Order, il 12″ piu’ venduto di sempre che sembra un floppy disc e viene venduto in perdita

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Il 7 marzo del 1983 i New Order pubblicano “Blue Monday“, un  singolo in formato 12 pollici: praticamente un 33 giri ma che gira a 45.
E’ un successo immediato, non solo per la band, ma anche per la sua etichetta, la Factory Records.
Blue Monday diventa, infatti, il singolo in formato 12 pollici più venduto di sempre nel Regno Unito e in molti altri paesi, considerato ponte essenziale tra la disco music degli anni ’70 e la house degli anni ’80.

Floppy disk gigante

Gran parte del successo è ovviamente dovuto alla musica in sé, ma non va dimenticato il contributo dell’iconica confezione: tagliata al laser in modo da sembrare un floppy disk gigante.

New Order

I New Order sono – perché sì, almeno fino al 2022, hanno continuato a essere operativi pur con alcune pause, una band post-punk e new wave originaria di Manchester nel Regno Unito.

Le origini

Formatosi nel 1980, il gruppo è composto inizialmente da Bernard Sumner (1956), Peter Hook (1956) e Stephen Morris (1957). Il loro sound, unico, che combina elementi di punk rock, elettronica e musica da ballo è creato a volte ance grazie a un po’ di fortuna, come vedremo tra poco.

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Errore di calcolo

Ma torniamo alla confezione. La Factory commette un errore in fase di progettazione: tutti concentrati sull’aspetto creativo, nessuno pensa a calcolare correttamente i costi di produzione.

Un botto

Con il risultato che il singolo costa 5 pence in più rispetto al prezzo di vendita.

O no?

In pratica l’etichetta perde soldi su ogni vendita. Ma l’ipotesi dell’errore di calcolo e’ smentita da alcuni storici musicali, che ritengono invece che la questione fosse considerata irrilevante, in quanto nessuno immaginava che la tiratura avrebbe superato le poche migliaia di copie.

Un milione di copie

In ogni caso la cosa viene corretta e non tutte le oltre 1 milione di copie stampate risultano essere in rosso: l’errore viene infatti rimediato modificando parte della confezione.

Un classico

Troppo tardi comunque per non far divenire la vicenda parte del classico folklore dell’industria musicale.

Peter Saville

Peter Saville (1955), ideatore dell’originale design continuerà comunque la sua carriera creando l’artwork per album di artisti quali Roxy Music e Peter Gabriel (1950).

 

Encryption

Non pago dell’aspetto da floppy disc, o forse proprio per essere coerente fino infondo, Saville decide di codificare titolo dei due brani (lato A e B), nome del gruppo e informazioni sulla casa discografica in un originale codice a blocchi colorati, la cui chiave di decodifica è nascosta… dove?

Lost and not found

Appunto, dove? Secondo il sito inverse.com la chiave di decodifica è stampata sul retro del disco. Ma noi abbiamo reperito su eBay un collezionista particolarmente scrupoloso che ha corredato il suo annuncio di vendita di ben 18 foto del vinile e in nessuna abbiamo reperito la chiave ( se qualche lettore ha altre informazioni ci scriva a [email protected]).

Blue Monday

Veniamo al brano. Blue Monday è stato descritto dalla BBC come “un link cruciale tra la disco music degli anni settanta e il movimento dance/house che ha rivoluzionato il mondo della musica negli anni ottanta“. Nella versione “grande” (45 giri formato 33) dura 7 e 29 secondi.

La creazione

Secondo il produttore e ingegnere del suono Michael Johnson (1955), batterie, basso e la maggior parte dei synth di Blue Monday sono stata programmata in anticipo (anche tramite un Apple //).

Un classico

Troppo tardi comunque per non far divenire la vicenda parte del classico folklore dell’industria musicale.

Ping pong

Dopo avere registrato su nastro quanto prodotto dal computer si procede all’overdub, processo intervallato – come afferma in un’intervista a Music Week – dall’inevitabile “tea” e da partite a ping pong.

Temporale

Il famoso effetto temporale (nel senso di thunderstorm) viene da una registrazione originale di Bernard Summer su cassetta, mentre il coro è frutto di un campionamento effettuato dai kraftwerk.

Bernard Sumner & Stephen Morris

Italian Disco?

Si dice che il brano debba molto alla “Italian disco” che gli autori affermano aver ai tempi ascoltato e apprezzato.

Our Love

Quel che però è assodato è che il pezzo è influenzato da un italiano, il Giorgio Moroder (1940) di “Our Love” eseguita da Donna Summer (LaDonna Adrian Gaines, 1948-2012).

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Nessuna promozione

Il brano raggiunge fama mondiale pur essendo totalmente privo di classica promozione, come ben raccontano i membri della band nel video che segue.

Non semplice

Che raccomandiamo assolutamente di vedere anche se l’inglese non è dei più semplici, non foss’altro perché la mimica nella spiegazione da parte Morris rende tutto molto chiaro.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B per 70-80.it)

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