Dopo il successo di Paroliamo, nei primi anni ’80 Tele Monte Carlo, il canale italiano a trazione franco-monegasca, propose ancora nella fascia serale dei quiz che in seguito ispirarono analoghe trasmissioni.
Il Buggzzum
Come in un film di spionaggio con tanto di colonna sonora ad hoc, il protagonista della sigla a bordo di una Rolls-Royce trasportava il montepremi sotto forma di valigetta piena di soldi fino agli studi televisivi. Cosi iniziava su Tele Monte Carlo Il Buggzzum.
Jacques Antoine
Il gioco era una delle creature di Jacques Antoine (1924-2012) autore televisivo, nonché direttore dei programmi nella Tele Monte Carlo francese dal 1963 al 1977. Co-ideatore fu anche Noel Coutisson fondatore della Radio Monte Carlo italiana.
L’oggetto misterioso
Tele Monte Carlo trasmetteva il quiz a premi tutte le sere dal lunedì al sabato dalle 20.00 per circa mezz’ora. Protagonista era la foto di un oggetto misterioso difficile da comprendere, proprio come la parola Buggzzum.
Roberto Arnaldi
Alla conduzione del gioco di Tele Monte Carlo c’era Roberto Arnaldi (1941-2012), detto Robertino, noto anche ai radioascoltatori per la parlantina a raffica. Con lui vi era Daniela Palandri (1957), sua partner di conduzione anche a Radio Monte Carlo.
Affermo o Escludo
Il Buggzzum di Tele Monte Carlo prevedeva che sette concorrenti in studio, per azzeccare l’oggetto, dicessero la parola affermo e usando definizioni insolite, cercassero di capire cosa fosse. Con la stessa modalità, dicendo escludo spiegavano cosa secondo loro non potesse essere.
Diecimila lire
Per ogni affermazione ritenuta valida sotto l’insindacabile giudizio di un notaio, il concorrente vinceva diecimila lire, fino a un massimo di dieci affermazioni. In caso di errore, si fermava alla cifra raggiunta.
Cartoline e telefonate
Proprio come i giochi di Radio Monte Carlo, Il Buggzzum televisivo prevedeva la partecipazione del pubblico a casa sia attraverso le cartoline postali che le telefonate.
Il montepremi
Le somme accumulate dai concorrenti andavano ad accrescere il montepremi che in alcune edizioni raggiunse livelli considerevoli. Una signora di Milano, per esempio, si aggiudicò con una telefonata la bellezza di 58 milioni di lire.
Fine dei giochi
Sebbene fosse un po’ macchinoso, Il Buggzzum, conquistò il pubblico di Tele Monte Carlo per due anni, dal 1979 al 1981. Il successo del programma portò in commercio anche un’edizione casalinga.
La sigla conclusiva
L’omonima sigla finale era cantata dal gruppo The Shameless.
Gli affari sono affari
Sempre su Tele Monte Carlo, nel 1983 alle 19.30, per mezz’ora arrivò il gioco Gli affari sono affari. Ancora una volta ideato da Jacques Antoine, il programma vedeva sempre la conduzione di Roberto Arnaldi.
Gioco in esterna
Antesignano con i dovuti distinguo di Affari tuoi, gioco dei pacchi trasmesso da Rai 1, ma anche di quello con le buste nella trasmissione I fatti vostri di Rai 2, Gli affari sono affari aveva come peculiarità l’essere girato in esterna.
Il baratto
Nel gioco, il conduttore proponeva ai clienti di un supermercato di barattare la loro spesa con il misterioso contenuto di una busta o con dei premi scelti nel negozio.
Prima e dopo cena
Gli affari sono affari, si basava sulle singolari e divertenti situazioni che si venivano a creare in fase di trattativa. Il programma andò in onda su Tele Monte Carlo per due anni fino al 1985 e, assieme a Il Buggzzum, sdoganò i giochi nella fascia preserale e serale, poi trasmessi dai principali canali televisivi.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)