Nella seconda metà degli anni ’70, quando nacque Paroliamo, l’etere italiano era in subbuglio per l’arrivo delle radio e tv private. Correva l’epoca in cui il pubblico mostrava di gradire le novità offerte in campo radiofonico e televisivo delle realtà locali e nazionali.
Le Tv nazionali
I nuovi agguerriti competitor della Rai, in grado di sfidare il monopolio della tv di Stato, poiché esteri di lingua italiana, si chiamavano TSI (Tv della Svizzera italiana), Tv Koper Capodistria e Telemontecarlo o Tv Monte Carlo.
Il palinsesto di TMC
In quegli anni le trasmissioni di TMC iniziavano alle 17.45 con Un peu d’amour… d’amitié… et beaucoup de musique condotta da Jocelyn Hattab (1945) con l’allora moglie Sophie Cauvigny, seguita dal telefilm Ivanhoe con Roger Moore (1927-2017), mentre alle 19.25 scoccava l’ora di Paroliamo.
Origini francesi
Paroliamo si ispirava a Paroliamo e Contiamo (Jeu des chiffres et des lettres) ideato dal produttore francese Armand Jammont (1922-1998).
Ancora popolare
Gioco ancora molto popolare nel paese d’origine, mentre in Italia alla fine degli anni ’80 fu cancellato dalla tv, perché ritenuto troppo complicato per il pubblico nostrano.
Lea Pericoli
Il gioco della durata di soli venti minuti, era condotto dall’ex campionessa di tennis Lea Pericoli (1935-2024) agli esordi nella conduzione televisiva.
Nuova esperienza
Una nuova esperienza accolta con entusiasmo, come dichiarò all’epoca in un’intervista a un noto settimanale.
Due concorrenti
A Paroliamo partecipavano due concorrenti a puntata: il vincitore affrontava lo sfidante della puntata successiva, che prevedeva ogni sera la vincita di 100 mila lire.
500.000 lire
Il campione che restava in carica per dieci sere consecutive, guadagnava invece un bonus di 500 mila lire.
Le regole
Davanti a Lea Pericoli, si trovava una striscia magnetica dove allineare le carte. Con lei anche i due contenitori da cui estrarre le 42 carte a dorso rosso delle vocali e le 72 a dorso blu delle consonanti.
10 lettere
Ogni concorrente poteva richiedere fino a un massimo di dieci lettere.
La parola più lunga
Il lancio di una moneta stabiliva chi dovesse iniziare il gioco. Una volta uscite le venti carte (dieci per concorrente), gli sfidanti avevano 45 secondi di tempo per formare la parola più lunga. Se entrambi i concorrenti avevano composto la stessa parola, vinceva chi era stato sorteggiato per primo.
Parole italiane e semplici
Le parole dovevano essere italiane e semplici, in caso di dubbi il giudice era rappresentato dal dizionario Zingarelli. Al termine della puntata vinceva il concorrente con il punteggio più alto, gli errori di ciascun sfidante andavano a vantaggio dell’altro.
La fascia preserale
Non c’è dubbio che Paroliamo fu il vero antesignano dei giochi a cadenza giornaliera nella fascia oraria preserale, che dagli anni ’80 fino ai giorni nostri sarebbe stata poi destinata all’intrattenimento di questo tipo.
Guanto di sfida Mike
Tanto che in quel periodo, si parlò di un vero e proprio guanto di sfida lanciato al re dei quiz Mike Bongiorno (1924-2009).
Jocelyn
Produttore esecutivo di Paroliamo ancora lui: Jocelyn Hattab. L’autore, regista e conduttore televisivo, compariva spesso accanto a Lea Pericoli, con cui scambiava scherzi e battute, creando quel clima giocoso che avremmo ritrovato anni dopo su Rai 1 nel programma Caccia al tesoro.
Fabrizio Frizzi
Nel 1982 Paroliamo approdò su Rai 2 a Tandem programma pomeridiano per ragazzi, condotto da Fabrizio Frizzi (1958-2018) e Marco Dané (1944) nel ruolo di giudice.
Mente fresca
Quest’ultimo passò alla conduzione del gioco nel 1989, all’interno del contenitore pomeridiano Mente Fresca, sempre sulla Rai.
Le scatole del gioco
Di Paroliamo furono messe in commercio dalla Adica Pongo alcune edizioni in scatola, ma nonostante i diversi tentativi il gioco non è mai realmente entrato nelle corde del pubblico italiano.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it).