Alla fine degli anni ’60, lo sceneggiatore televisivo inglese Dennis Spooner (1932-1986), appassionato di paranormale, ebbe l’idea per una serie televisiva con elementi soprannaturali. Nacque così Il mio amico fantasma (Randall and Hopkirk, Deceased).
Serie poliziesca
Temendo che fosse poco gradita ai vertici della ITC (Incorporated Television Company) che avrebbe dovuto produrla, Spooner decise che l’elemento poliziesco sarebbe stato predominante, poiché gli suggeriva maggiori spunti nella stesura di ciascun episodio.
L’esordio europeo
Il mio amico fantasma (My partner the ghost, nell’edizione per gli Stati Uniti) andò in onda per la prima volta in Gran Bretagna nel marzo del 1969, per 26 settimane. Era un singolare mix fra tre generi diversi: poliziesco, soprannaturale e comico. Che in quegli anni la rese unica.
Travolto da un’auto
Jeff Randall (Mike Pratt, 1931-1976) e Marty Hopkirk (Kenneth Cope, 1931) sono due detective privati. Nel primo episodio della serie, Hopkirk, durante un’indagine, muore travolto da un’auto. Ricompare però poco dopo vestito di bianco.
L’amico fantasma
Per qualche inspiegabile motivo, non è morto del tutto. Costretto a vagare sulla Terra ancora per cento anni, l’unico in grado di vederlo e sentirlo è il socio Jeff Randall. Il quale si avvale di lui – e delle sue prerogative da fantasma – per condurre le successive indagini.
La moglie Jeannie
Altra protagonista de Il mio amico fantasma è Jeannie (Annette Andre, 1939), l’affascinate e un po’ ingenua moglie di Hopkirk. Il quale, gelosissimo, approfittando della sua nuova condizione, continua a spiarla. La vediamo spesso a bordo della sua Austin Mini rossa.
La Mini rossa
Piccola curiosità: l’auto era già stata utilizzata per la celebre serie Il Santo (The Saint, 1962) con Roger Moore (1927-2017) nel ruolo di Simon Templar e poi guidata dal suo compare Danny Wilde (Tony Curtis, 1925-2010) in un episodio di Attenti a quei due (The Persuaders, 1970) in alternativa all’arcinota Ferrari Dino 246 GT.
Gli effetti speciali
Marty Hopkirk, quale fantasma, oltre a essere invisibile a tutti, o quasi, è dotato del potere di telecinesi e sa creare correnti d’aria con un semplice soffio. La produzione per contenere i costi degli effetti speciali, utilizzò il tradizionale taglio della pellicola per simulare l’apparizione e sparizione dello spettro.
Il fantasma di Pepper
Per far camminare il fantasma attraverso i muri fu invece impiegata una tecnica d’illusione tipica dell’ambiente teatrale: il riflesso di uno specchio collocato di fronte alla macchina da presa. Escatomage meglio conosciuto come Il fantasma di Pepper, dal nome del suo ideatore: lo scienziato inglese John Henry Pepper (1821-1900).
Le scene comiche
Ogni episodio è caratterizzato da gustosi quadretti comici tra Jeff Randall, che sembra parlare da solo, e il collega fantasma, al punto che la vedova Jeannie si rivolge a un esorcista. Durante le puntate si scopre tuttavia che l’uomo vestito di bianco può essere visto anche da medium, ubriachi e persone sotto ipnosi.
Remake 2000
In Italia, Il mio amico fantasma negli anni ’70 comparve su Tele Montecarlo, poi su Rai e infine su Canale 5. Nel 2000 è stato realizzato un remake in 13 episodi, con Vic Reeves (1959) nel ruolo di Jeff Randall e Bob Mortimer (1959) in quello di Marty Hopkirk. (E.M per 70-80.it)