Con quell’intro inconfondibile e la possente voce dell’interprete, quando uscì il 27 luglio 1987 Never gonna give you up del britannico Rick Astley (1966) si apprestò a diventare uno dei brani più rappresentativi degli anni ’80.
Successo internazionale…
Nel mondo Never gonna give you up raggiunse la prima posizione in 25 paesi diversi, Usa compresi. Mentre in patria, l’Inghilterra, rimase in prima posizione per cinque settimane consecutive conquistando il titolo di miglior singolo dell’anno ai Brit Award.
… e italiano
In Italia, Never gonna give you up di Rick Astley rimase in classifica da ottobre ’87 al gennaio ’88, raggiungendo la terza posizione.
Il giovane Rick Astley
A 19 anni non ancora cantante, Rick Astley si esibiva nei pub inglesi suonando la batteria con la band chiamata FBI.
L’esordio
Destino volle che divenisse voce della formazione, nel momento in cui il cantante ufficiale decise di andarsene.
Pete Waterman
Una sera, durante l’esibizione degli FBI al Monks Social Club di Warrington, cittadina inglese, Rick Astley e le sue doti vocali vennero notate dal produttore Pete Waterman (1947).
Stock, Aitken & Waterman
All’epoca il trio composto da Mike Stock (1951), Matt Aitken (1956) e Pete Waterman, rappresentava il meglio della produzione pop con artisti come Nick Kershaw (1958), Kylie Minogue (1968), ma anche Donna Summer (1948-2012) e formazioni come Dead or Alive e Bananarama.
Troppo timido
Rick Astley era talmente timido che i produttori temevano avrebbe compromesso la sua carriera. Decisero quindi di fargli fare un po’ di gavetta.
Nasce Never gonna give you up
Nel 1986, Rick Astley assistette al litigio telefonico tra Pete Waterman e la sua compagna: lui avrebbe voluto lasciarla, ma non ne aveva il coraggio. Al termine della telefonata, Rick gli disse: “You’re never gonna give her up”. La frase divenne l’idea per una canzone.
Lunga gestazione
Never gonna give you up fu incisa da Rick Astley in più versioni, poi incredibilmente accantonate dal trio Stock, Aitken & Waterman, preso com’era da altre produzioni.
Voce straordinaria
Finalmente giunse il giorno in cui il brano fu proposto ai dirigenti RCA. Nessuno di loro voleva credere che quella voce calda e baritonale appartenesse a un ragazzo bianco inglese. Tanto che Rick Astley dovette dimostrarlo di persona.
Video in economia
Il video della canzone, realizzato in economia, vedeva Rick Astley ballare e cantare con degli abiti portati da lui stesso. Quelli che indossa nella versione 2022 del video di Never gonna give you up realizzato per una compagnia assicurativa.
L’album
Con il primo album Whanever You Need Somebody, il cui brano omonimo dava il titolo al singolo successivo, Rick Astley dimostrò d’essere non solo un valido interprete, ma anche un ottimo compositore.
15 milioni di copie
Quattro delle dieci canzoni contenute erano, infatti, composte da lui: The love has gone, Slipping away, No more looking for love, You move me. Il disco vendette 15,2 milioni di copie in tutto il mondo.
Il Rickrolling
Nel 2007 il fenomeno Never gonna give you up rimbalzò sul web grazie al Rickrolling. Con tale termine si definisce un meccanismo, una sorta di burla, attraverso cui un utente internet attira le persone con un link descritto in modo accattivante.
Spunta Rick Astley
Il link in realtà riconduceva al video del cantante e compositore inglese, invece che a quello effettivamente atteso. Sta di fatto che l’iniziativa ebbe molto successo.
800 mln di visualizzazioni
Nel 2020 il video di Never gonna give you up superò 800 milioni di visualizzazioni.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)