La prima applicazione di videotelefonia fu presentata nel 1964 a New York, a cura dell’AT&T col marchio Picturephone.
Ma i primi tentativi risalgono addirittura a 100 anni fa su un’ipotesi di 50 anni prima
Si trattava del punto d’arrivo di primi tentativi che risalivano addirittura agli anni ’20 nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Sperimentazioni ascrivibili in particolare a John Logie Baird (1988-1946) ed alla AT&T’s Bell Labs. Anche se il primo concetto di videotelefono era stato ipotizzato addirittura già nel 1870.
Dialogo tra non udenti
Il progetto della AT&T non era però finalizzato ad integrare la componente visiva a quella audio. L’intento era piuttosto quello di fornire la possibilità ai non udenti di dialogare tra loro.
Linguaggio dei segni
D’altra parte, sull’impiego del linguaggio dei segni via videotelefonia molte compagnie da anni stavano conducendo degli studi. I quali però s’infrangevano al lato pratico sulla possibilità di veicolare sulle linee in rame contenuti video.
Solo a partire dal 1990
Solo con l’avvento della tecnologia ISDN (Integrated Services Digital Network, rete di telecomunicazioni digitale che consente di trasmettere servizi di fonia e trasferimento dati su un unico supporto), nel 1990, è stato possibile superare gran parte delle iniziali difficoltà. Anche se i collegamenti di videotelefonia esigevano ancora apparati costosi, così come lo erano le chiamate.
Over the (smart)phone
Tale limite è però stato superato circa un decennio dopo, con le prime chiamate over IP, cui sono seguite seguite quelle attraverso smartphone negli ultimi dieci anni.
Look rétro
L’ultimo traguardo sono oggi le videochiamate con comando vocale attraverso smart speaker.
Guarda caso con modelli che richiamano in modo impressionante quelli dei primi apparecchi di videotelefonia. (M.L. per 70-80.it)