A metà tra il gioco e l’apprendimento, l’identificazione della provincia delle targhe automobilistiche da bambini aveva il suo trabocchetto nella targa EE. Già: cosa poteva mai significare EE?
Gli intrepidi esploratori stranieri
Alla rinuncia dopo vari tentativi infruttuosi, soccorrevano i grandi con una spiegazione in realtà foriera di altri dubbi: la sigla EE significava Escursionisti Esteri.
Ah! La nostra mente riprendeva quindi a vagare…
Gli Escursionisti Esteri non potevano che essere intrepidi esploratori muniti di zaino, scarponi, guanti, piccone.
Un‘elite che disponeva addirittura di una propria targa: EE!
Realtà deludente
La realtà era però meno avventurosa.
Le targhe EE contraddistinguevano (e lo fanno tuttora) targhe doganali a validità limitata, installate su veicoli esportati o utilizzati temporaneamente in Italia da residenti all’estero.
L’istituzione
Istituita con circolare ministeriale 23/02/1929, la targa EE era rilasciata dalle Prefetture con numeri assegnati a blocchi di cento.
Le varie versioni di EE
Dal 1935 le lettere EE precedevano le cifre nelle targhe posteriori, mentre dalla seconda metà degli anni ’70 si posizionarono su una riga, di dimensioni 336×109 mm, con le lettere EE allineate verticalmente a sinistra dello stemma nazionale e del numero, con al di sotto un adesivo riportante la data di scadenza. Da notare che la targa anteriore del mezzo restava inalterata.
Il cambiamento degli anni ’80
Nel 1985 nuovo cambiamento: la numerazione diviene del tipo 000 AA. Con le scritte in nero, come quelle delle piastre normali, con impressi vicino al bordo superiore, da sinistra a destra, lo stemma della Repubblica Italiana, due adesivi rossi con due cifre bianche corrispondenti al mese e all’anno di scadenza della targa (es.: 11 = novembre, 15 = 2015).
L’ovale
E la sigla automobilistica internazionale I dell’Italia nell’ovale. Le due lettere finali vengono assegnate a lotti a livello provinciale, per cui da esse è possibile risalire alla provincia di emissione. (M.L. per 70-80.it)