Piccolo ma indispensabile, il primo gennaio 1977 in Italia divenne obbligatorio installare lo specchietto retrovisore esterno lato guida. Lo stabiliva la legge 707 del 1975 che regolava l’utilizzo dei “dispositivi per la visione indiretta”.
I requisiti
Fondamentale che venisse installato sulla fiancata o sul montante della portiera. Per esempio, non era consentito fissarlo sul parafango, poiché il guidatore doveva essere messo nelle condizioni di poterlo regolare, da qui la necessità che il retrovisore fosse snodabile.
Nessuna eccezione
Fino a quel momento lo specchietto retrovisore esterno era stato prerogativa dei cosiddetti veicoli promiscui, come quelli commerciali e le familiari. Dal 1977, quindi, in Italia non ci sarebbe stata più alcuna eccezione.
La sicurezza stradale
Lo specchietto retrovisore esterno è fondamentale per la sicurezza alla guida, quello interno, infatti, lascia delle zone d’ombra.
Il sorpasso
L’accessorio permette quindi di ovviare all’inconveniente in situazioni come il sorpasso o che prevedono lo spostamento del veicolo nel traffico.
Le origini
L’invenzione dello specchietto retrovisore, appartiene all’ingegnere e pilota automobilistico statunitense Ray Harroun (1879-1968), il cui nome passò alla storia per aver vinto la prima edizione della 500 miglia di Indianapolis.
Geniale intuizione
Ray Harroun montò lo specchietto retrovisore sull’auto progettata da lui: una monoposto Marmon Wasp.
Copilota-meccanico
La presenza dell’accessorio gli permise di alleggerire l’auto del copilota-meccanico, il cui compito in quegli anni era appunto quello di verificare la presenza di altri veicoli o persone in prossimità del mezzo.
Il dopoguerra
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu introdotta la versione con scatto antiabbagliante, utile a non farsi accecare dai fari dei veicoli che seguivano.
Gli anni 90
Negli anni 90, divenne obbligatorio anche lo specchietto retrovisore sul lato passeggero. Da quel momento le automobili acquisirono l’assetto che ben conosciamo con tre specchietti: uno interno al centro dell’abitacolo e due esterni.
E il futuro?
Grazie alle nuove tecnologie, gli specchietti retrovisori esterni (e interni) verranno man mano sostituiti da moderne telecamere e sensori che permettono una visuale più ampia, ovviando inoltre agli eventuali danneggiamenti cui gli accessori vengono spesso sottoposti, soprattutto nelle lunghe ore di sosta nei parcheggi.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)