A maggio del 2020 70-80.it aveva ricordato l'”austerity” del 1973, il periodo di crisi energetica che dovrebbe assomigliare a quello che l’Italia andrà a vivere nell’inverno 2022-2023. Nel titolo scrivevamo che gli italiani scoprivano un “nuovo termine inglese” e sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella (1953) raccontava come “Aldo Moro (1916-1978) estrasse dal vocabolario internazionale l’austerity, come se a dirlo in inglese l’effetto fosse meno fastidioso“.
Austerity: Sorry, sir?
Purtroppo per Moro quella parola aveva un significato differente: nel mondo anglosassone con Austerity si intende la riduzione delle spese dello stato e non l’abbassamento della temperatura di casa o il divieto di utilizzare la propria vettura la domenica.
Crisi energetica
In ogni caso, proviamo a ricordare ancora volta quanto accadde durante la prima crisi energetica. Anche per meglio comprendere quella più recente.
A letto alle 20.40
Uno dei provvedimenti più dolorosi costringe i bambini ad andare a letto alle 20.40 anziché alle 21.10, causa spostamento dell’orario di Carosello.
Fine delle trasmissioni
Non che fosse stato emanato un decreto che parlasse esplicitamente dei più piccoli: è un effetto collaterale dell’obbligo imposto alla RAI di terminare le trasmissioni “alle 22,45 con tolleranza sino alle 23“.
Malinconia con tolleranza
Rispettare gli orari per noi mediterranei è notoriamente complesso e i programmi terminavano (con le famose onde sotto le nuvole e la musica malinconica) verso le 23.10, per la necessaria tolleranza sulla tolleranza.
TG alle 20, Carosello alle 20.30
Carosello alle 20.30 lascia spazio per anticipare il telegiornale principale della giornata. Il programma, allora presentato da quattro giornalisti, viene infatti messo in onda alle ore 20.00.
Tutti a cena
Nelle famiglie si è dunque costretti a cenare con trenta minuti di anticipo, in modo di far corrispondere il pasto con il TG, non ascoltare alcuna notizia e non rischiare di perdere Carosello. Dove, nonostante la crisi si può apprendere tutto sul digestivo Antonetto, sulle confezioni regalo Vecchia Romagna e sulle assicurazioni Ausonia.
Il “barile” di petrolio
A livello mondiale in pochi mesi il prezzo del “barile di petrolio” (che oggi chiamiamo West Texas Intermediate Crude Oil Price) passa da 3 a circa 12 dollari (a ottobre 2022 è circa pari a 95 dollari).
Prezzo benzina
Di conseguenza, il prezzo massimo del litro di “super” tocca i 200 euro al litro, che tradotti in euro e aggiustati per l’inflazione corrispondono all’incirca a 1,52 euro odierni.
Gasolio da riscaldamento e limiti di velocità
Il gasolio da riscaldamento costa 18 lire al Kg (era una epoca felice in cui ancora non si misurava tutto in MWh). Il governo fissa anche i limiti di velocità: 50 Km all’ora in città (niente di nuovo) e 120 in autostrada, una lentezza inaudita.
Gite sulla neve
Nel decreto del 1973 figurano anche alcune osservazioni che oggi sarebbero decisamente mal viste. La prima permette la circolazione nei giorni di stop del traffico agli automezzi con licenza di servizio da noleggio: ciò “rende possibili le gite collettive sulla neve“.
Eco-solidale
Certo c’è la parola “collettive” a parziale discolpa, ma andare a sciare in tempi di crisi pare agli occhi odierni decisamente poco eco-solidale.
Libertà per i ricchi
Ed ecco la seconda eccezione: nelle città possono viaggiare i taxi, consentendo la circolazione privata “a quanti possiedano mezzi per pagare un taxi con autista“. Chi non ha i mezzi, usi i mezzi.
Enel
L’Enel viene autorizzata a “ridurre del 7% la tensione erogata“, portando il voltaggio da 220 a 205 Volt. Andava bene per la TV, che era connessa al “trasformatore”, il magico strumento che a leggere l’etichetta avrebbe dovuto essere in grado di portare a 220 Volt anche i 12 Volt della batteria dell’automobile.
Mangiadischi
Meno bene per l’ascolto della musica: i giradischi, non connessi al “trasformatore”, cominciano a riprodurre i 45 giri a circa 42 giri (al minuto) riuscendo nell’impresa di rendere ancora più lagnosi i lamenti d’amore dei cantanti del tempo.
Santa Agata
Per far digerire al popolo la riduzione del voltaggio, a Canzonissima 1973 Tony Santagata (Antonio Morese, 1935 – 2021) canta “Si abbassa la corrente il voltaggio – occorre risparmiare fino a maggio, mia moglie ritornando dalla spesa – mi dice non tener la luce accesa“.
Crisi energetica, la ricetta dello stato
La morale di stato arriva dalle parole di Mariano Rumor (1915-1990), capo di un governo definito da La Repubblica “classica coalizione di un centrosinistra declinante“. Qui sopra possiamo ascoltare direttamente dalle parole dello statista le regole proposte/imposte dallo stato.
Il freddo è uguale per tutti
Regole recitate con un vago tono moralista, ma Rumor afferma di volerle applicare anche a se stesso. Tra queste, usare meno l’automobile e di più i mezzi pubblici. Abbassare “il termostatato” del riscaldamento in casa e in ufficio (“nel mio come nel vostro“). Dove basta una lampada, non accenderne due.
Fine di un’epoca
Ma anche al buio di una sola lampada è “chiaro che l’epoca dell’energia a basso costo è tramontata: ciò impone un serio ripensamento dello sviluppo economico, del modo di vita e delle priorità degli investimenti”
O forse no
Un rapido sguardo alla serie storica del prezzo del famoso barile mostra come la minaccia non si sarebbe rivelata veritiera, cosa che ci fa ben sperare per gli anni a venire (considerato il discorso sostanzialmente identico pronunciato dal presidente francese Macron a metà settembre 2022).
Freddo a 21 gradi?
Durante l’inverno del 1973 il governo dà infine indicazione di limitare il riscaldamento negli appartamenti: un bel maglione di lana e temperatura massima a… 21 gradi.
Ecco la soluzione
Ma già era pronto il rimedio, proposto direttamente dal quotidiano Stampa Sera: eliminare le caldaie a gasolio e passare al gas metano.
Il podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B. per 70-80.it)