La sigla con il bruco de Il gioco delle cose, sarebbe diventata uno dei ricordi televisivi indelebili, per quelli che nei primi anni ’70 erano ancora bimbi. Il programma, infatti, era tutto dedicato a loro.
Teresa Buongiorno
Come scrisse sul Radiocorriere Tv la curatrice de Il gioco delle cose, Teresa Buongiorno (1930-2022): “Le parole e i numeri, le qualità e i suoni vengono via via scoperti attraverso giochi, filastrocche sketch comici e fiabe ricreate talvolta dagli stessi bambini ospiti”.
La Tv dei ragazzi
Il gioco delle cose andò in onda per la prima volta nella Tv dei ragazzi sul Programma Nazionale (poi Rai 1) alle 17 del 16 novembre 1970.
Tre giorni a settimana
Il gioco delle cose veniva trasmesso per mezz’ora tre volte a settimana: il lunedì, mercoledì e sabato. Quando terminò nell’ottobre 1974, la cadenza era solo il lunedì.
Giocagiò e Il paese di Giocagiò
Partito in sordina, Il gioco delle cose ricevette la non facile eredità di due storiche trasmissioni pomeridiane per ragazzi Giocagiò e la successiva Il paese di Giocagiò.
I conduttori
Quest’ultima era condotta dai medesimi nomi, messi poi alla guida de Il gioco delle cose: Marco Dané (1944) e la signorina buonasera poi autrice televisiva Simona Gusberti (1945-2015).
Salvatore Baldazzi
Il programma, era diretto da Salvatore Baldazzi, futuro regista de L’Altra domenica con Renzo Arbore (1937). Le scene e i pupazzi portavano la firma di Bonizza Giordani, mentre le musiche quella di Roberto De Simone (1933).
Marcello Argilli
I testi de Il gioco delle cose erano di Marcello Argilli (1926-2014), già collaboratore dello scrittore Gianni Rodari (1920-1980).
Reazioni spontanee
Ancora Teresa Buongiorno scrisse sul Radiocorriere Tv a proposito della trasmissione: “Abbiamo portato sulla scena dei bambini, non dei piccoli attori che recitassero su battute preordinate, ma bambini qualunque ripresi nel vivo delle loro risposte e reazioni”.
Gli ospiti fissi
Ospiti fissi de Il gioco delle cose, il coccodrillo mangiatutto dentro il cui costume c’era Virgilio Villani (1949) e il coniglio con un enorme orologio al polso che aveva la voce di Francesco Vairano (1944).
Il pagliaccio
Altro protagonista fisso il pagliaccio dispettoso interpretato da Ennio Maiani, cui si aggiungeva una serie di personaggi ricorrenti come le scoiattoline Rosa e Rosina.
Gianni Rodari
Anche Gianni Rodari partecipò a Il gioco delle cose. Nella puntata del 23 febbraio 1972, lo scrittore per l’infanzia si fece intervistare dai bimbi in studio, per poi far scegliere a loro il finale di Quei poveri fantasmi, racconto tratto dal libro Tante storie per giocare.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)