14 Luglio 1968. Nella Hit Parade di Lelio Luttazzi (1923-2010) arriva al primo posto Luglio (col bene che ti voglio) di Riccardo del Turco (1939).
Gli ombrelloni e le spiagge. Ma solo del mese di luglio
Il brano resterà a lungo in testa alle classifiche di vendita e sarà per sempre associato all’immagine degli ombrelloni e delle spiagge di luglio (quelle di agosto saranno invece appannaggio di Bobby Solo, pseudonimo di Roberto Satti, 1945).
Discendenze
Dando vita anche ad alcune importanti versioni internazionali, ma non ad un film, come invece era tipico nel periodo per i pezzi di grande successo (cd. musicarelli).
Riccardo del Turco
Cantante e musicista fino da giovane età, Del Turco incide inizialmente per la RCA. Passa poi alla CGD, la casa discografica fondata da Teddy Reno (Ferruccio Merk Ricordi, 1926), ma in quel momento già di proprietà di László Sugár (1896-1981). Il brano venderà oltre 500.000 copie.
Luglio
Sull’etichetta del 45 giri non compare né la dicitura stereo né quella mono, lasciandoci il dubbio su quale sia stata la versione ascoltata dagli italiani del tempo. In ogni caso, la registrazione fu effettuata in multitraccia.
Mix tipicamente anni ’60
Se sceglierete infatti di riascoltarlo in cuffia potrete notare il tipico mix stereofonico di fine anni ‘60 (lo stesso che caratterizza tanti brani dei Beatles): cantante al centro senza alcuna tridimensionalità e strumenti musicali all’estrema destra e sinistra del campo sonoro.
Niente film
Inspiegabilmente, nessuno riesce ad estrarre una ragionevole sceneggiatura dalle strofe della canzone e Luglio, come detto, resterà senza versione cinematografica (a differenza di quanto accaduto pochi anni prima per “Una Lacrima sul Viso”).
Hit Parade
Il brano vincerà però la Gondola d’Oro alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, uno dei premi più prestigiosi di quel periodo. Scalerà inoltre la classifica della Hit Parade arrivando al primo posto (Radiocorriere del 14 luglio 1968) e restandoci per numerose settimane.
Competitor di prim’ordine
Non un’impresa facile: doveva confrontarsi nello stesso periodo con titoli quali Azzurro (Adriano Celentano, 1938), Balla Linda (Lucio Battisti, 1943-1998), La bambola (Patty Pravo, pseudonimo di Nicoletta Strambelli, 1948), Piccola Katy dei Pooh e perfino Delilah di Tom Jones (Thomas John Woodward, 1940).
Luglio, Il testo
Il testo, pur contenendo qualche rima non esattamente rivoluzionaria (“Da me c’è tanto sole/
ma ho tanto freddo al cuore”) è una gradevole storia d’amore che – dopo alcune difficoltà iniziali e un cuore straziato – si rivela essere a lieto fine (“E mi corri incontro/Ti scusi del ritardo/Ma non m’importa più”).
I detrattori
Alcuni detrattori sostengono che il titolo Luglio fosse stato scelto per invogliare i bagnanti a inserire le loro 50 lire nel juke-box della spiaggia (evitando gli indugi del cosa mettiamo?) e che qualunque altro mese nel testo sarebbe andato ugualmente bene. Ci sentiamo però di smentire questa cattiveria: abbiamo provato con un po’ tutti i mesi e solo Luglio funziona (provate a cantare: Aprile, col bene che ti voglio).
La ragazza croccante
Il brano ha anche avuto un notevole successo nella dubbia versione francese, vendendo 400.000 copie con il titolo Le Petit Pain au chocolat.
La marcetta
Orribile l’arrangiamento, una specie di marcetta, ma non i testi. In pieno stile francese, la “traduzione” risulta decisamente più hot di quella italiana.
Miopia, baguettes e baba
La misteriosa fanciulla è, qui, una panettiera croccante come i suoi croissant. Che – pur ignorata dal bel cliente (miope) – finisce per sceglierlo tra i tanti spasimanti, unendosi a lui in una cerimonia al profumo di baguette e baba.
Versione inglese
Deludenti invece i risultati di vendita della versione inglese, I’m gonna try ad opera dei Tremeloes. Nessuna meraviglia: al posto del classico ai, ai, ai, ai il gruppo decise di utilizzare la seguente strofa: “Du duru duru duru du/duru duru duru du/ai ai yai yai.”
Duru duru duru du
Con sei duru di troppo e una y spuria oggettivamente non poteva funzionare.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B per 70-80.it)