I Want to Believe recitava il poster con in primo piano un UFO alle spalle di Fox Mulder (David Duchovny (1960) assieme alla collega Dana Scully (Gillian Anderson, 1968) protagonisti della fortunata serie tv X-Files. In questo caso il mistero è costituito dalle missioni Apollo della Nasa.
Una storia incredibile
E, in effetti, riuscire a credere alla storia che vi stiamo per raccontare e che circola sul web da almeno un quarto di secolo è davvero difficile, sicché di forza di volontà ce ne vuole molta.
Tanto più che, nel tempo, essa è stata del tutto smontata dagli stessi simpatizzanti per gli alieni.
Ma andiamo per ordine.
Dalla Luna alla Terra?
Alla base della questione vi sarebbe la solita serie di rivelazioni scomode che avallerebbero l’ipotesi secondo cui già un milione di anni fa gli UFO sarebbero arrivati sul nostro satellite e di conseguenza anche sulla Terra.
Kolosimo & C.
Ipotesi su cui molti scrittori di fantarcheologia, come Peter Kolosimo (Pier Domenico Colosimo, 1922-1984), di cui ci siamo già occupati, che hanno costruito su di essa una fortuna editoriale.
William Rutledge
Tutto ha inizio dalla narrazione di William Rutledge (1947) ex pilota dell’aviazione americana e componente – a sua detta – della missione Apollo 20.
Quel primo aprile 2007
William Rutledge fece accompagnare le sue rivelazioni da una serie di video pubblicati sul web il primo aprile 2007. Data che – osserviamo – non deporrebbe a favore dell’attendibilità dei fatti.
Le missioni Apollo
Nella storia delle missioni spaziali quelle denominate Apollo con equipaggio, terminarono ufficialmente nel dicembre 1972 con la numero 17.
Apollo 15
Secondo Rutledege fu l’Apollo 15 ad individuare con delle foto, adagiato sulla faccia non visibile della Luna, un gigantesco UFO a forma di sigaro.
1976
La missione Apollo 20 sarebbe partita nel 1976 con un vettore Saturn V dalla base militare di Vandenberg in California.
E le missioni precedenti?
Sempre secondo le dichiarazioni di William Rutledge, le missioni Apollo 18 e 19 avrebbero avuto lo stesso scopo della 20, senza raggiungerlo.
Moonwalk 1966 Delta
La numero 19 sarebbe addirittura esplosa, con conseguente perdita dell’equipaggio. Particolare smentito, però, da tale Moonwalk 1966 Delta.
Il nickname del capo
Cioè il nickname comparso sul web una volta resa nota la vicenda dell’Apollo 20, dietro cui il fantomatico individuo si dichiarava a capo nientemeno che della 19^ missione Apollo.
Russi e americani
Frutto di un accordo tra russi e americani, l’Apollo 20 finalizzata alla ricerca del misterioso UFO lunare avrebbe avuto a bordo anche l’astronauta, presunta scienziata e antropologa Leona Marietta Snyder (di lei non si hanno infatti dati anagrafici) e il russo Aleksej Archipovič Leonov (1934-2019).
Eroe sovietico
Quest’ultimo, invece, indubbiamente esistente e molto popolare nell’allora Unione Sovietica: fu infatti il primo uomo ad effettuare una passeggiata nello spazio nel 1965 (a lui è dedicata l’astronave del film 2010 – L’anno del contatto).
La missione spaziale del 1975
Dieci anni dopo Aleksej Archipovič Leonov partecipò alla prima missione spaziale frutto della collaborazione delle due superpotenze Unione Sovietica e Stati Uniti.
Mai smentito
Sul punto va detto che l’astronauta russo non ha mai confermato – ma nemmeno smentito – l’esistenza di una missione Apollo 20.
I video
Nei video pubblicati da William Rutledge, si vedrebbero i resti di asserite antiche rovine riconducibili (secondo il sostenitore) di un agglomerato alieno nei pressi del cratere Izsak di 30, 83 chilometri.
L’astronave
Quanto all’astronave, essa risulterebbe lunga diversi chilometri. Le immagini sarebbero state riportate anche negli atlanti fotografici lunari della NASA, l’ente spaziale americano e su Google Hearth-Moon Map. In entrambi i casi però sarebbero state eliminate. Secondo i complottisti, ovviamente, perché scomode per l’establishment.
Monna Lisa
Gli astronauti avrebbero trovato nel veicolo alieno i resti di una donna di razza asiatica, dotata di mani con sei dita, che chiamarono Monna Lisa della Luna.
Equipaggiamento spaziale
Alta 1,65 cm, l’essere avrebbe indossato una pellicola trasparente, con bocca e naso collegati da dei tubicini. Gli occhi sarebbero stati dotati di visori. A fianco della aliena vi sarebbe stato un altro essere presumibilmente deceduto a causa di un incendio.
Gli embrioni
In loco sarebbero stati trovati anche dei piccoli corpi alieni lunghi circa 10 cm, forse degli embrioni.
Torniamo sulla Terra
A questo punto tocca fare i conti con la realtà, poggiando i piedi saldamente a terra perché molti particolari di questa storia non tornano.
Il CUN
Tanto per cominciare, il CUN (Centro Ufologico Nazionale), che avrebbe quindi tutto l’interesse ad avallare simili teorie, ha contribuito a smontare la vicenda pezzo per pezzo.
Thierry Speth
La donna mostrata nei filmati, per esempio, non è altro che un’opera d’arte intitolata (per l’appunto) Alien Mona Lisa dell’artista francese Thierry Speth.
Pareidolia
L’astronave aliena, invece, altro non è che una duna le cui ombre hanno creato un effetto ottico illusorio noto come pareidolia. La tendenza istintiva e automatica del cervello a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate ha fatto il resto.
La molla
Il CUN segnalò inoltre la presenza di un assai poco futuristica molla sulla superficie dell’astronave.
La rotta del missile
Inoltre, lanciare un vettore da Vandemberg in California anziché Cape Canaveral in Florida, avrebbe comportato problemi nel piano di volo standard dei missili Saturn V.
I rischi
Il primo stadio sarebbe caduto, infatti, sul suolo degli Stati Uniti anziché in mare.
Antirotatorio
Inoltre lanciando il missile in direzione dell’Oceano Pacifico non si sarebbe potuta sfruttare la rotazione terrestre, come avviene di solito, che anzi sarebbe stata d’ostacolo.
Ombra aliena?
Nel 2014 fu diffuso sul web il video che mostrava una misteriosa figura aliena sulla superficie lunare, poi rivelatasi un semplice gioco di luce.
In Tv
La storia dell’Apollo 20 fu raccontata anni fa dalla trasmissione televisiva Mistero su Italia 1 condotta da Enrico Ruggeri (1957) che vi riportiamo qua sotto. (E.M. per 70-80.it)