Negli anni ’70 le casalinghe italiane in giro per supermercati si aspettavano d’incontrare da un momento all’altro l’attore Paolo Ferrari (1929-2018), protagonista del carosello dove proponeva di scambiare il fustino Dash con due di una marca anonima.
Vera o falsa?
Sembra, infatti, che le prime pubblicità di quel tipo fossero girate con la modalità candid camera, per ottenere dalle signore oggetto dell’insolito scambio una reazione il più spontanea possibile. Non è da escludere che qualcuna abbia addirittura accettato. In seguito si preferì, tuttavia, impiegare degli attori.
Procter & Gamble
Niente di strano, visto che ad accomunare il marchio del noto detersivo con lo Specchio segreto portato al successo in Italia da Nanni Loy (1925-1995) era la medesima origine: gli Stati Uniti, patria della multinazionale Procter & Gamble, da cui proveniva il fustino Dash.
L’arrivo in Italia
L’arrivo del fustino Dash, contenitore dalla forma cilindrica, coincise nel 1965 con il lancio italiano del detersivo, prodotto nei laboratori Procter & Gamble di Pomezia, vicino a Roma.
Il Perboratex
Il detersivo bianco contenuto nel fustino Dash, aveva come peculiarità i granelli blu di Perboratex, elemento che dava al bucato un caratteristico profumo.
Paletta
All’interno c’era una paletta con cui dosare la quantità di prodotto da usare.
Più bianco non si può
Oltre all’indubbia originalità della forma a fustino, il prodotto fu accompagnato da uno slogan destinato a restare nella storia della pubblicità: lava così bianco che più bianco non si può.
Mike Bongiorno
Testimonial d’eccezione dei primi caroselli fu Mike Bongiorno (1924-2009), il cui compito era ogni volta sottoporre delle signore a prove che mettessero in evidenza la qualità del detersivo Dash.
Paolo Ferrari
Il carosello più noto resta però e senza dubbio quello interpretato da Paolo Ferrari. Il successo fu tale che andò in onda per 11 anni, dal 1972 al 1983, finendo oggetto di diverse parodie (come quella degli Squallor).
Contenitore multiuso
Una volta svuotato, il fustino Dash si trasformava in un comodo contenitore in cui andava di tutto: dagli ombrelli ai giocattoli, dagli stracci a oggettistica di ogni tipo.
Tamburo artigianale
I giovanissimi, poi, lo usavano come tamburo di un’ipotetica batteria.
Addio fustino
Nel 1982, per venire incontro alle esigenze delle famiglie italiane alle prese con gli spazi ridotti delle proprie abitazioni, il fustino Dash assunse la forma di parallelepipedo, più facile da conservare negli angoli. Oggi i pochi fustini cilindrici sopravvissuti sono divenuti oggetti da collezione.
Renato Pozzetto
La pubblicità Dash due per uno di Paolo Ferrari divenne la protagonista di una divertente scena del film Il ragazzo di campagna (1984) con Renato Pozzetto (1940), che vi proponiamo qui sotto. (E.M. per 70-80.it)