Ci è sempre sembrato illogico: perché i long playing che grazie al diametro maggiore potrebbero di per sé durare di più sono registrati a 33 giri e 1/3 mentre i dischi più piccoli, intrinsecamente capaci di immagazzinare meno musica, vengono fatti girare più velocemente, a 45 giri? “Ovvio, nei primi deve starci l’intero album, mentre nei 45 giri una sola canzone”, rispondono in molti. Ma è quello il motivo? E chi ha deciso che le canzoni devono durare proprio tre minuti?
Due velocità
Quasi sempre i dischi di grande diametro (12 pollici, pari a 30,5 cm) sono incisi a 33 1/3 giri al minuto (detti tout court “giri”), mentre quelli di piccolo diametro (7 pollici, circa 17,8 cm) a 45.
16 giri
Questo impone di cambiare la velocità del giradischi, lasciandoci anche il dubbio se l’ulteriore posizione 16 giri corrisponda ad oggetti antichissimi e dimenticati o a un futuro standard avanzatissimo.
I 33 giri…
Un’ipotesi è che le differenti velocità siano state scelte per ottimizzazione la qualità del suono riprodotto. La spiegazione implica qualche calcolo su velocità angolare e periferica: chi fosse curioso troverà alla fine di questo articolo tutti i dettagli.
… a 25
Per ora accontentiamoci di dire che così non è, perché in tal caso i 33 giri avrebbero potuto girare…a 25 giri.
Perché 33 e 1/3
Iniziamo dunque dai long playing: perché mai farli girare proprio a 33 e 1/3, cioè 33,3333333… (periodico) giri al minuto? Abbiamo trovato la spiegazione seguente, che riportiamo come formulata, in quanto ci pare convincente.
Il fonoincisore
Secondo la teoria esposta dal sito neurobeat.com “Il fonoincisore ha un motore a 3600 giri e un meccanismo rotante a 108 denti. Era lo standard all’inizio del secolo XX ed è rimasto tale. Il rapporto per sfruttare al massimo l’apparecchio dà per risultato: 3600/108: 33,3”.
Una risposta insoddisfacente
In ogni caso questo non spiega le due velocità differenti tra i formati, visto che evidentemente in questo modo sono anche necessari due meccanismi rotanti a seconda di quale formato si voglia produrre.
Vendor lock-in
E infatti la motivazione non è né artistica né meccanica: piuttosto si tratta di sana concorrenza. O, come diremmo oggi nel caso di iOS vs Android, di vendor lock-in.
Long playing, versione Columbia
Nel 1948 la Columbia mise a punto un nuovo tipo di plastica (polyvinyl chloride) che permetteva di incidere solchi più sottili rispetto ai tradizionali 78 giri: abbassò la velocità, lasciò invariato il diametro del disco e promosse la sua invenzione usando come selling point proprio la maggior durata.
Maggior durata, stesso diametro
Dunque medesima dimensione del disco con durata estesa fino circa a 20 minuti per facciata (contro i 3 minuti del 78 giri, quelli che imposero agli artisti di limitare proprio a 3 minuti la propria creatività).
Long playing, versione RCA
Come rispose la concorrente storica Radio Corporation of America? Privilegiando invece la praticità e inventando rapidamente un sistema anch’esso a micro-solchi, ma della stessa durata dei 78 giri a fronte di un diametro ben inferiore.
Colorati
Utilizzando inoltre vinile di colore differente a seconda del genere musicale.
Il ragionamento dell’RCA
D’altronde, ragionava l’RCA, i consumatori erano abituati a dischi che contenevano solo un brano per lato e inoltre questo formato permetteva di impilare numerosi dischi uno sull’altro, consentendo – si diceva – fino a un’ora di ascolto continuato.
La meraviglia della RCA
Si, perché il lettore RCA era una vera ottava meraviglia: tramite uno speciale dispositivo a torre permetteva il cambio automatico dei dischi, purché ci si rassegnasse ad ascoltare solo una serie di facciate A (o B).
8 dischi
Il sistema permetteva un massimo di 8 dischi, dunque 8 * 3 = 24 minuti, non esattamente l’ora intera conclamata ma senz’altro qualche minuto più del concorrente.
VHS vs Betamax
Insomma, nel 1950 si svolse una battaglia dei formati esattamente come quella nota a tutti noi, quella di JVC contro Sony per lo standard delle videocassette. Ma in questo caso entrambi i formati risultarono vincenti e sono tutt’ora con noi, per la delizia degli appassionati di Hi Fi.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B per 70-80.it)
Appendice – una possibile spiegazione
Ed ecco la spiegazione promessa dell’ipotesi “ottimizzazione della qualita’ del suono”. I dischi in vinile sono analogici quindi il solco è di fatto un’immagine analoga all’onda sonora originale. Maggiore è la velocità di lettura dello stilo, maggiore la qualità sonora di riproduzione. La velocità vista dallo stilo all’inizio di un 45 giri è pari a (45*2π*(17.8/2))/60 = 41 cm/sec mentre quella all’inizio di un 33 giri è pari a (33.33*2π*(30.48/2))/60 = 53,2 cm/sec.
Long playing a 25 giri?
Corretto dunque che i dischi grandi girino più lentamente, anzi a ben vedere un 33 giri potrebbe girare a 25 giri e 2/3 ( ) ottenendo la stessa qualità di riproduzione (per i primi brani). Detto per inciso, non meraviglia la qualità sonora inferiore delle musicassette, che vengono lette a soli 4,76 cm/sec.