“Mi ami? Ma quanto mi ami? E mi pensi? Ma quanto mi pensi? ”, “Ma quanto mi costi !”. A proposito di cifre, quanti ricordano ancora lo spot della Sip (Società italiana per l’Esercizio Telefonico) trasmesso dalla tv negli anni ’80?
La teleselezione
Destinata a diventare un classico del decennio, parodiata in più occasioni, la pubblicità Sip vedeva protagonista l’attrice Yvonne Sciò (1969), al telefono con un ipotetico fidanzato. Lo scopo era promuovere il costo contenuto delle chiamate in teleselezione.
Il servizio
Attivata integralmente il 31 ottobre 1970, per teleselezione Sip si intendeva il servizio che permetteva agli abbonati di distretti telefonici diversi, all’epoca circa 6 milioni, di mettersi in contatto fra di loro senza passare da un centralino.
Le origini
La Sip era nata nel 1964 dalla fusione fra le cinque concessionarie Stipel, Telve, Timo, Teti e Set. In quel momento contava su tutto il territorio nazionale 4 milioni e 220 mila abbonati, per 5 milioni e 530 mila apparecchi telefonici in servizio e circa 27 mila posti telefonici pubblici (Ptp).
Il telefono domestico
Negli anni ’60 primi ’70, possedere un apparecchio telefonico domestico non era facile, anche nei grandi centri urbani dopo aver fatto relativa domanda bisognava attendere mesi per l’effettiva installazione.
La bottega sotto casa
La soluzione si rivelava spesso la bottega sotto casa, dotata in genere di telefono a gettoni per urbane e interurbane.
I servizi
Nella seconda metà degli anni ’70 l’introduzione dell’elettronica nel sistema delle telecomunicazioni, permise alla Sip l’installazione di nuove centrali numeriche.
Il radiomobile
Il periodo coincise con l’avvio dei primi servizi sperimentali come le schede telefoniche, mentre già dal 1973 era attivo il sistema radiomobile (RTMI ). Permetteva le chiamate su rete fissa e viceversa passando per l’operatore.
Gli anni 80
Negli anni ’80 la Sip lanciò una vasta campagna pubblicitaria finalizzata a promuovere servizi come il fax, la segreteria telefonica, il teledrin o cercapersone, la rete fonia-dati, la teleconferenza, il videotel.
Il videotel
Primo esempio di comunicazione social via terminale il servizio 165 offriva servizi vari, inoltre ci si poteva collegare a varie chat animate dai sysop (system operator).
I costi
Il terminale monocromatico a noleggio con schermo da 9 pollici costava 7 mila lire al mese, mentre il canone annuale variava a seconda che l’utente fosse fornitore di servizi o fruitore finale.
Il Piano Europa
Nel 1988 la Sip divenuta Società Italiana per L’Esercizio delle Telecomunicazioni, lanciò il Piano Europa finalizzato con investimenti per 44 mila miliardi di lire in quattro anni, a equiparare gli standard telefonici a quelli europei.
Gli altri servizi…
Nel frattempo la Sip aveva ampliato la gamma di servizi offerti che andavano dal Corso d’inglese (1665 base, 1666 avanzato) a La favola della buona notte (1664), alle Ricette di riso (1996) all’Oroscopo (del giorno 1951 e settimanale 1952).
e quelli tradizionali
Uniti a quelli canonici come l’Ora esatta (161), la Sveglia (114) e le Chiamate urgenti (197), quest’ultimo per comunicare tramite messaggio vocale all’utente al telefono con un altro, di liberare la linea al più presto. Mutato poi in Chiamata urgente su occupato (42 197).
1990
Nel 1990, con l’impiego delle nuove centrali a tecnologia numerica, vennero attivati il servizio di avviso di chiamata, il trasferimento di chiamata, la conversazione a tre, la telelettura del contatore. Nel 1994 la Sip divenne Telecom Italia.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)