Le figurine della Mira Lanza erano per molte casalinghe di qualche decennio anni fa una vera e propria passione incontenibile. In qualche caso, l’ordine di importanza le poneva al di sopra dei prodotti della pulizia in casa cui erano accluse. Questo perché l’azienda fondata a Genova aveva ideato un ingegnoso sistema per incentivare le vendite.
Che, bisogna ammetterlo, permetteva di vincere premi importanti.
I concorsi
I concorsi Mira Lanza, che si susseguirono dagli anni ’50 in poi, consentivano, con la raccolta punti riportati sulle celebri figurine, di vincere davvero di tutto. Da ferri da stiro a orologi; da batterie di pentole a biciclette e cucine a gas.
Le origini
La nascita della Mira Lanza risale al 1924, frutto della fusione tra la veneziana Fabbrica di Candele di Mira e la torinese Reale Manifattura di saponi e candele steariche fratelli Lanza.
Il dopoguerra
Dopo le inevitabili vicissitudini legate al secondo conflitto mondiale, negli anni ’50, iniziò il lancio della Mira Lanza. Si avviò così la formula di detersivi per lavatrici fra cui, dal 1953, AVA: il più celebre tra i marchi dell’azienda.
Gli stabilimenti
Sulla scia del boom economico, nel 1955 la produzione fu concentrata negli stabilimenti torinesi di Rivarolo (saponi da toilette, dentifrici, creme e detergenti liquidi) e Mira a Venezia (saponi e detergenti per il bucato).
La Commerciale Mira Lanza
Con l’apertura dei primi supermercati alla fine degli anni ’50, nacque una divisione apposita detta Commerciale Mira Lanza, che controllava tutta l’organizzazione commerciale della vendita e della distribuzione.
Gli anni ‘60
Fra il ’62 e il ’63 ci fu una vera e propria esplosione di vendite, grazie soprattutto ai detersivi Ava e Lip e ai saponi Super Stella e Tre Corone. Prodotti che permisero alla Mira Lanza di conseguire e detenere la leadership nella produzione in Italia per tutti gli anni ’60.
Le figurine…
L’idea delle figurine fu varata il primo settembre 1954. Il loro valore (5-10-15-20-25-30-50-75-100 punti) era direttamente proporzionale alle dimensioni delle confezioni; infatti, i fustini ne contenevano da 25 fino a 100 punti.
… e le confezioni
Anche il numero di figurine poteva variare secondo le confezioni: i flaconi ne contenevano una, mentre i fustini anche tre.
Altre caratteristiche
Le prime figurine di dimensioni 3 x 4,5 poi 4 x 6,5 contenevano la foto del prodotto e le indicazioni su come usarlo. Il retro riportava il logo rosso Mira Lanza. I premi desiderati erano riportati sul catalogo fornito dall’azienda o su Postal Market, a partire dagli anni ’70.
Arriva Marianna
Nel 1973 arrivarono le figurine di Marianna, la mascotte di Postal Market, che potevano anche essere sommate a quelle Mira Lanza. Il valore delle Mariannine dipendeva dalla fortuna e dall’importo speso sul catalogo.
Fino a 1000 punti
La busta, che l’azienda allegava agli articoli spediti, poteva contenere almeno tre figurine con un punteggio che variava dai 40 ai 1000 punti.
Calimero
Il pulcino nero Calimero, principale simbolo della Mira Lanza, assieme all’Olandesina e celebre protagonista di Carosello dal ’76 al ’79 si fece largo con la campagna “Calimero e i monumenti d’Italia”.
Il Bel Paese
Sulle figurine, venne raffigurato accanto alle principali attrattive culturali del nostro paese.
L’Olandesina
Nei primi anni ’80 fu la volta delle figurine “I viaggi dell’Olandesina” accompagnate dalla celebre canzone “Mira Mira l’Olandesina”, cantata da Donatella Bianchi (1963) – oggi affermata giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva – e dagli spot televisivi con protagonista Corrado (1924-1999).
La discesa
Da quel momento iniziò una graduale diminuzione delle figurine con valore più alto, contenute nelle confezioni.
Addio Mira Lanza
Nel novembre 1988 l’allora proprietà detenuta dalla Ferruzzi, cedette la Mira Lanza alla tedesco-olandese Reckitt Benckiser.
La chiusura
Fu l’inizio del declino che porto, nel 1999, l’azienda alla chiusura.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)