Negli anni ’80 era un classico trascorrere ore su ore nelle sale giochi, spendendo fino all’ultimo spicciolo nel tentativo di battere il record di quello che può essere definito il più popolare dei videogiochi: Pac Man.
Il record perfetto
Esiste chi addirittura, oltre al creatore, ha costruito la sua fama su Pac Man.
Billy il campione
L’americano Billy Mitchell (1965) che nel 1999 raggiunse il primato definito perfetto ed entrato nel Guiness World Record.
Una sola vita
Con una sola “vita” e toccando il livello 255, Billy Mitchell arrivò all’invidiabile punteggio di 3.333.360 punti.
Divertente e non violento
Pac Man nella versione arcade, arrivò nel maggio 1980 con l’intento di contrapporsi ai videogiochi del periodo.
Space Invaders, Galaxian e Asteroids
Quelli come Space Invaders, Galaxian e Asteroids, dove a farla da padrona era la guerra contro mostri e alieni.
Tom e Gerry
Il giapponese Toru Iwatani (1955) autore di Pac Man, anni fa dichiarò: “Sembrerà un vezzo, ma decisi che il gioco avrebbe dovuto essere il Tom e Gerry dell’intrattenimento elettronico”.
Mordi e fuggi
Proprio come il cartone animato di William Hanna (1910- 2001) e Joseph Barbera (1911-2006) basato sulla rivalità tra gatto e topo, il videogioco è un continuo rincorrersi tra il cacciatore che diventa preda e viceversa.
La palla gialla
Pac Man, in origine Puck Man dal giapponese Puck Puck (sgranocchiare) è una sfera gialla che dentro un labirinto si ciba di tutto quello che trova sul suo percorso.
Insaziabile onnivoro
Una volta completato, si passa al successivo.
I fantasmini
All’inseguimento di Pac Man i quattro fantasmini colorati Blinky (rosso), Pinky (viola), Inky (azzurro) e Clyde (arancione).
Chi tocca muore
Se viene toccata da loro, la sfera gialla perde una delle sue vite.
Le power pills
Quattro pillole agli angoli dello schermo, permettono alla sfera gialla di fagocitare i fantasmini divenuti blu e vulnerabili per dieci secondi. Al centro del labirinto, sono in grado di rigenerarsi e tornare al loro compito originario.
Tutto merito della pizza
Toru Iwatani raccontò che l’idea di Pac Man nacque da una fetta di pizza asportata da una porzione intera, ordinata quando faceva il game designer per la giapponese Namco.
Meno un trancio
Quel cerchio incompleto gli diede l’ispirazione.
A scoppio ritardato
La realizzazione del videogioco comportò una gestazione abbastanza lunga: “ A dire il vero da quell’idea alla sua realizzazione trascorsero quasi 18 mesi, durante i quali con un team di 7 collaboratori dedicammo la massima attenzione al design e alla giocabilità”, dichiarò Iwatani.
Vendite da record
Dopo diciotto mesi dalla nascita, del videogioco erano già state vendute 350 mila consolle arcade, per un totale, nel 1981, di 250 milioni di partite solo negli Usa.
Esplode la febbre
Nel 1982, Hanna e Barbera dedicarono a Pac Man una serie a cartoni composta da 42 episodi.
Pac Man Fever
Mentre il brano Pac Man Fever di Jerry Buckner (1942) e Gary Garcia (1948-2011), arrivò nelle prime posizioni della Hot 100 di Billboard.
Il MoMA
Il software originale di Pac Man è ospitato al Museum of Modern Art di New York. In occasione del trentesimo anniversario Google ha trasformato Pac Man in un doodle, che pare abbia distratto le persone tanto da far perdere cinque milioni di ore di lavoro.
Disponibile ovunque
Convertito per uso domestico sulle principali piattaforme esistenti, il videogioco è ormai disponibile anche sul web e per smartphone.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)