Cosa ci fosse di autentico nel progetto che negli anni ’70 vide protagonisti gli attori Paul Smith (Paul L. Smith, poi, a seguito dell’acquisizione della cittadinanza israeliana, Adam Eden, 1936-2012) e Michael Coby (Antonio Cantafora, 1944) meglio conosciuti come Simone e Matteo, è ancora tutto da stabilire.
Autentici falsi
Di sicuro fa sorridere che si siano spacciati, vista la notevole somiglianza, per i sosia nientemeno che di Bud Spencer (Carlo Pedersoli, 1929-2016) e Terence Hill (Mario Girotti, 1939).
La Aetos Film
Nel 1974 la casa di produzione Aetos Film di Manolo Bolognini (1925-2017) fratello del regista Mauro (1922-2001), s’inventò una spericolata quanto ingegnosa iniziativa commerciale: sfruttare il successo di Bud Spencer e Terence Hill, in un momento di inattività della coppia.
Pausa lavorativa
Fra il 1974 anno di Porgi e l’altra guancia e il 1977 quello de I due superpiedi quasi piatti, Spencer e Hill decisero di dedicarsi, separati, ad altri progetti cinematografici.
Simone e Matteo
Proprio in questo periodo si collocò l’attività di Paul Smith e Michael Coby, conosciuti anche come Simone e Matteo, nomi che adottarono in due delle cinque pellicole che girarono in quel periodo, inserendosi nel filone de il grosso e il bello.
I film
Dopo il western Carambola del 1974 fu la volta di Carambola, filotto…tutti in buca (1975), Simone e Matteo- Un gioco da ragazzi (1975), Noi non siamo angeli (1975), Il vangelo secondo Simone e Matteo (1976).
Copie quasi perfette
Le storie cosi come i particolari, locandine comprese, imitavano quelle dei film di Bud Spencer e Terence Hill, con il bello nel ruolo del furbo e il grosso in quello del picchiatore incallito. L’immancabile sfida contro i cattivi di turno, aveva sempre un lieto fine.
Stesso doppiaggio
Uguale anche il doppiaggio affidato a Glauco Onorato (1936-2009), voce di Paul Smith e a Pino Locchi (1925-1994), quella di Michael Coby.
Sergio Fiorentini
Destino volle che in Carambola, filotto…tutto in buca recitasse lo stesso Glauco Onorato, che di conseguenza fu doppiato da Sergio Fiorentini (1934-2014), voce di Bud Spencer anni dopo nelle serie televisive Detective Extralarge (1991-1993), Noi siamo angeli (1997) e nella pellicola Botte di Natale (1994).
I Juniper
Solo per i film di Simone e Matteo si scomodarono addirittura Guido (1944) e Maurizio De Angelis (1947), gli Oliver Onions autori delle musiche nei film di Bud Spencer e Terence Hill, ma che per i cloni si firmarono con lo pseudonimo di Juniper.
Nomi diversi
Nelle rimanenti tre pellicole invece di Simone e Matteo, i due adottarono i nomi di Len Rodovan (Paul Smith) e Coby (Michael Coby) mentre in Noi non siamo angeli, ambientato ai primi del novecento, Michael Coby divenne Angel e Paul Smith recitò nel ruolo di Raphael McDonald.
L’ira tedesca
In Germania dove i due furono ribattezzati Toby & Butch l’idea del gemellaggio con i film di Bud Spencer e Terence Hill, molto amati dal pubblico tedesco, all’inizio non piacque molto.
Le sedie contro o schermo
In occasione della prima di Simone e Matteo- Un gioco da ragazzi spacciato per il nuovo film di Trinità, le persone in sala infuriate arrivarono a staccare le sedie, per lanciarle contro lo schermo.
La Trinità francese
La distribuzione francese, non meno furba di quella italiana, ideò per incrementare gli incassi l’escamotage di abbinare il nome di Trinità, grande successo di Spencer e Hill, a tre pellicole della coppia Smith-Coby, anche se il pistolero non c’entrava nulla.
I titoli
Al primo film della coppia, Carambola, in Francia fu dato il titolo di Mon nom est Trinita (Il mio nome è Trinità), al quarto Noi non siamo angeli, quello di Trinità, nous voilà (Trinità eccoci qua) e l’ultimo Il vangelo secondo Simone e Matteo, ebbe il titolo di Pour Pâques ou à la Trinita (Per Pasqua o alla Trinità).
L’epilogo
Come sempre accade in questi casi, il pubblico italiano alla lunga non apprezzò l’inganno. La coppia artistica Simone e Matteo si separò e le pellicole caddero nel dimenticatoio.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)