L’Odissea di Omero (sottotitolata Le avventure di Ulisse), fu, nel 1968, la prima produzione a colori della RAI. Anche se fu trasmessa in bianco/nero (considerato che l’avvio delle trasmissioni a colori avvenne solo nel 1977 in forma stabile). La produzione a colori trovava infatti ragione meramente nella commercializzazione internazionale della miniserie.
Cast
Protagonisti dello sceneggiato furono Bekim Fehmiu (1936-2010), nel ruolo di Ulisse e Irene Papas (1926-2022), in quello di Penelope, con la direzione di Franco Rossi (1919-2000), con Piero Schivazappa (1935) e Mario Bava (1914-1980).
Polifemo
Proprio Bava diresse l’episodio forse più noto, il quarto (degli otto complessivi): quello, cioè, di Polifemo, l’enorme ciclope pieno di peli con un unico occhio in mezzo alla fronte (per i tempi un buon esempio di tecnica cinematografica televisiva).
La storia
La vicenda è nota, sicché la riassumiamo solo brevemente.
Ulisse, tentando di proteggere gli amici, chiede a Polifemo di poterli ospitare nella sua caverna – dato che hanno bisogno di viveri – e di rispettare le leggi del dio Zeus, potente e vendicativo.
Figlio di Poseidone, onnipotente…
Polifemo gli ride addosso, evidenziando di essere figlio di Poseidone e quindi onnipotente e li imprigiona, con l’obiettivo dichiarato di farne cibo.
… o forse no
Dopo un fallimentare tentativo di fuga durante il quale Polifemo uccide due dei compagni di Ulisse, questi elabora un piano definitivo che risulterà efficace.
In vino veritas
Ulisse e compagni, riescono, infatti, con uno stratagemma ad ubriacare il mostro con del vino che si erano portati dalle barche come dono per gli abitanti di quella terra. Un vino molto speciale e tanto concentrato che, per essere bevuto normalmente, dovrebbe essere allungato con ben 20 misure d’acqua.
Nessuno
Il regalo, pur gradito, non basta ad ingraziarsi Polifemo, che, come unica concessione, promette a Ulisse (che gli dice di chiamarsi Nessuno) di divorarlo per ultimo.
Un tronco
Ulisse & soci, approfittando della sonnolenza di Polifemo indotta dal vino, arroventano quindi la punta di un tronco d’albero con l’intento di accecarlo.
L’accecamento
L’accecamento in effetti funziona; tuttavia, l’urlo di dolore di Polifemo è tanto devastante che li fa cadere tutti a terra, mentre il ciclope, agitando le mani, crea un gran disordine e fracasso nella spelonca.
Colpa di Nessuno
Il mostro, urlando, fa accorrere i suoi fratelli ciclopi i quali gli chiedono cosa o chi gli stia facendo del male. Alla risposta “Nessuno mi vuole uccidere!” i ciclopi dicono a Polifemo che non possono fare nulla e che lui può solo pregare Poseidone…
Podcast
Qui per ascoltare il podcast. (M.L. per 70-80.it)