Diciamo la verità: come Giro Rotalibera (dove rota è da intendersi come ingranaggio) difficilmente il simpatico inventore, che tutti conosciamo come Archimede Pitagorico, avrebbe avuto il successo che invece da 70 anni ha in Italia.
Gyro Gearloose
Eppure quello fu il nome affibbiatogli dagli autori italiani nel 1952 (quale traduzione quasi letterale del nome USA Gyro Gearloose). In realtà, per essere precisi, prima di assumere il nome definitivo, il personaggio si chiamò anche Giro Girolamo, Archimede Geroglifici e Archimede Pitagorici.
Archimede Pitagorico omaggio di Guido Martina a Pitagora e Archimede
Fu lo storico fumettista Guido Martina (1906-1991), che omaggiando sia il filosofo e matematico greco Pitagora, che il matematico e fisico siciliano Archimede, denominò stabilmente il geniale inventore di Paperopoli come sappiamo.
Il clamoroso errore di Repubblica
La popolarità del nome italiano del personaggio divenne tale che nel novembre del 1992 alcuni giornali, tra cui il quotidiano La Repubblica, riportarono una notizia relativa ad Archimede di Siracusa chiamandolo erroneamente Archimede Pitagorico.
Le caratteristiche del personaggio
Tecnicamente Archimede Pitagorico è un grosso gallinaceo antropomorfo, biondiccio (ma all’inizio i capelli sono solo un nido di paglia che contiene uova sotto il cappello), alto e magro (anche se dopo un po’ tenderà ad ingrassare), inizialmente un po’ strambo, ma con una genialità senza pari.
Genio
Archimede sa infatti costruire di tutto, anche se non sempre con risultati efficaci: da pile atomiche a dischi volanti, dal moto perpetuo alle macchine del tempo, da carburanti potentissimi a macchine inverosimili.
I clienti
Archimede Pitagorico opera su commissione generalmente di Paperon de’ Paperoni (che difficilmente però lo retribuisce) e per Paperinik, di cui è fornitore degli strumenti che utilizza nella sua attività mascherata.
Arte e scienza solo per fini leciti
Ma l’inventore non disdegna di prestare la sua opera a chiunque (per esempio Qui, Quo e Qua, i nipoti di Paperino). A condizione che i fini siano leciti (per quelli illeciti c’è il suo antagonista Spennacchiotto).
Venditore ambulante
Tanto che, nonostante potesse essere ricchissimo, per anni lo si è visto per le strade della città a vendere invenzioni di tutti i tipi su un carretto da venditore ambulante.
Edi/Helper
Archimede ha un inseparabile aiutante: Edi (Helper, nella versione originale), un piccolo robot con la testa costituita da una lampadina che emette semplicemente dei rumori elettrici (“bzzz… bzzz”), che solo il padrone riesce a decodificare.
Disordinato ed indifferente al benessere
Secondo il luogo comune che vuole i geni disordinati e disinteressati al benessere, Archimede conduce una vita tranquilla e spartana nella sua casa/laboratorio, dove regna un disordine generale.
Aggiustatutto
Il suo sostentamento deriva unicamente dall’attività di aggiustatutto per gli abitanti di Paperopoli. Anche perché Archimede soddisfa il suo genio semplicemente ideando.
Il cappello pensatore
A riguardo, quando vuole concentrarsi per ideare qualcosa di geniale, Archimede Pitagorico indossa un curioso cappello costituito da un comignolo con un nido che ospita tre piccoli corvi (eredità del nido di paglia originario).
Mumble, mumble
Questi, una volta indossato il cappello pensatore, si impegnano intensamente (“mumble, mumble“), iniziando a gracchiare solo quando sopraggiunge l’idea.
La famiglia Pitagorico
Negli anni la famiglia di Archimede Pitagorico si è allargata notevolmente.
Fulton Pitagorico
Oggi si compone di: Fulton Pitagorico, suo padre (Archimede è uno dei pochi personaggi di Topolino ad averlo); Cacciavite Pitagorico (ideato nel 1959), suo nonno; Copernico Pitagorico (creato nel 2011, assistente-inventore di Fantomius, precursore di Paperinik), suo bisnonno paterno (che ha un fratello gemello profondo rivale di nome Cartesio Pitagorico); Galileo Pitagorico e Newton Pitagorico, rispettivamente cugino e nipote.
Talete Piatagorico
Infine, esiste un Talete Pitagorico, che è un pronipote di Archimede del 2525.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)