Trentunesima puntata di 70 80, il programma del week-end prodotto da Giornale Radio in collaborazione col nostro periodico. In questa edizione i giornalisti Francesco Massardo e Massimo Lualdi, redattore di 70-80.it, trattano i consueti due argomenti. Che questa settimana sono: la serie I sopravvissuti del 1975 e la canzone Lilly di Antonello Venditti.
I sopravvissuti
Vista con gli occhi attuali, la serie fantascientifica inglese I sopravvissuti del 1975 è profetica ed ancora più angosciante.
Sopravvissuti: 1 su 5000
Lungo 38 episodi da 50 minuti suddivisi in 3 stagioni (ma gli italiani ne avrebbero visti inizialmente solo due), i telespettatori si appassioneranno alle vicende dei protagonisti – Abby Grant (Carolyn Seymour, 1947), Jenny Richards (Lucy Fleminge, 1947), Greg Preston (Ian McCulloch, 1939) – di un mondo contemporaneo (al momento della produzione) colpito da una pandemia.
Il laboratorio cinese
Una sciagura riconducibile ad un virus altamente letale (solo una persona su 5000 si salva o ne è immune) uscito erroneamente da un laboratorio cinese e diffusosi attraverso i voli aerei. Qui per leggere l’articolo originario in forma integrale.
Lilly
Quarto album di Antonello Venditti (1949), considerato il più esaustivo del suo percorso musicale prima della contestata svolta commerciale di Buona Domenica (1979), Lilly prendeva il titolo dalla title track che balzò ai primi posti nelle vendite.
Dediche
Con l’album Lilly, Venditti si toglie alcuni sassolini dalla scarpa, per esempio col brano Penna a sfera dedicato al giornalista di Ciao 2001, Enzo Caffarelli (1953), che lo aveva attaccato dalle pagine del giornale e ripercorre – come quasi sempre accade nei suoi LP – la nostalgia scolastica, questa volta con Compagno di scuola, rivolto ai compagni del Liceo Giulio Cesare (scuola che tornerà spesso nei suoi pezzi). Qui per leggere l’articolo integrale in forma originario.