Anni 60-70. Esplode il fenomeno Flash dei Duke of Burlington grazie anche a Carosello. In pochi sanno che la produzione è tutta italiana

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Ai più il nome di Mario Battaini (1931-2000) dirà poco o nulla, eppure il polistrumentista milanese fu particolarmente attivo tra gli anni ’60 e ’70. A lui si deve il successo del singolo Flash firmato The Duke of Burlington.

Brano strumentale

Flash era un brano strumentale cover dell’omonimo pezzo firmato dagli inglesi Marquis of Kensington uscito nel 1968.

Carosello Gibaud

Carosello fece la sua parte nel favorire il successo di Flash dei Duke of Burlington.  In quegli anni il brano fu usato come colonna sonora nella réclame della cintura Gibaud.

Rémy Julienne

Nel carosello gli spettatori potevano ammirare le evoluzioni dello stuntman francese Rémy Julienne (1930-2021) a bordo d’auto d’ogni tipo, in particolare italiane.

Polistrumentista

Si racconta che Mario Battaini registrò Flash dei Duke of Burlington in economia suonando tutti gli strumenti.

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Marchio italiano

In pratica dietro il nome di The Duke of Burlington che a tutti gli effetti appariva come formazione estera, c’era un nome solo; italiano nientemeno!

Successo inaspettato

Il successo internazionale  firmato Duke of Burlington colse di sorpresa lo stesso autore, abituato a celarsi dietro pseudonimi.

Finto complesso

Tanto che la casa discografica S.A.A.R./Joker creò una band fittizia per le apparizioni televisive.

Il piano preparato

Per l’occasione Battaini in Flash usò il suo piano preparato, tastiera modificata dal caratteristico suono metallico.

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Personaggio schivo

Mario Battaini era soprattutto un fisarmonicista noto per la sua estrema riservatezza. Non amava apparire in pubblico con il suo vero nome.

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Pioggia di pseudonimi

Per questo motivo, infatti, nella sua lunga carriera vissuta a cavallo di suoni d’ogni genere usò, oltre a al suo vero nome, tutta una serie di pseudonimi come: Gigi Botto, Anoub, Lumni, Batman, Beppe Miliardo, Alleroif, Andrè Chevalier, Bombetta.

Il mercato tedesco

Per il mercato tedesco adottò invece il nome di Early Freeman und sein Orchester.

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Limite e vantaggio

Questa sua caratteristica, sebbene gli permettesse di mantenere pressoché incolume la privacy, rappresentò anche un limite alla notorietà.

Due album

The Duke of Burlington  pubblicarono due album interamente strumentali: quello omonimo del 1970 e l’anno successivo The Pressed Piano: A Revolution in Sound.

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Collaborazioni prestigiose

La versatilità strumentale di Battaini gli permise di collaborare con artisti del calibro di Adriano Celentano (1938) Fabrizio De André (1940-1999), Alberto Radius (1942-2023), Tullio De Piscopo (1946) e Tom Jones (1940).

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Mix e remix

Negli anni Flash dei Duke of Burlington, fu pubblicata più volte su etichette differenti e in versioni mix e remix, adatte al pubblico delle discoteche.

Duke of Burlington

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M. per 70-80.it)

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