Filipponio non era un nome d’arte: era il vero cognome di Donato Filipponio (1944-1995), nato a Milano da madre pugliese e padre greco.
Lo stile di Filipponio
La principale caratteristica del cantante coi baffoni in pieno stile anni ’70 (erano elemento di primo piano sul 45 giri di Pazzo non amore mio, suo principale successo del 1977) era la sua voce roca.
Similitudini
Una voce cui il cantautore confidenziale (così si definiva quello stile) dava un’intonazione che aveva elementi in comune con Piero Ciampi (1934-1980), Paolo Conte (1937, cui un po’ assomigliava fisicamente oltre che per la passione verso lo swing jazz) e al primo Franco Califano (1938-2013).
Le cover
Il suo layout sonoro si rifaceva alle canzoni d’autore francesi di Charles Aznavour (1924-2018), Nino Ferrer (1934-1998, di cui incise una cover: Un anno d’amore, portata al successo da Mina, 1940) e Jacques Brel (1929-1978, di cui Filipponio incise due versioni in italiano: Non andare via e La canzone degli amanti).
Diventi amore
Dopo Pazzo non amore mio Filipponio riscontrò ancora gradimento (anche se di minor livello) nel 1979 con Diventi amore.
Con Giuni Russo
Due sue canzoni – Non è un’ora e Che presuntuoso questo cuore – furono scritte insieme a Giuni Russo (1951-2004) e Maria Antonietta Sisini (1950), mentre Partire oltre amore (voce di Giuni Russo), Pittori di talento e Teatro a 10 lire solo insieme alla Sisini.
Tramonto
Nondimeno, intorno alla metà degli anni ’80, il nome di Filipponio era ormai pressoché scomparso dalle classifiche italiane, sebbene godesse del sostegno di uno zoccolo duro di fan che apprezzavano le sue indubbie peculiarità
La morte
Sulla morte di Filipponio, ormai eclissatosi dall’ambito musicale, non c’è una conferma ufficiale. Si sa solo che morì nel 1995, pare a causa di AIDS e che è sepolto al cimitero nuovo di Cinisello Balsamo. (M.L. per 70-80.it)