Creata e interpretata da Patrick McGoohan (1928-2009), la serie Il Prigioniero lo vede nei panni di uno 007 britannico che, dopo le sue dimissioni, viene rapito.
Il luogo sconosciuto
Il protagonista viene trasportato da Londra in un piccolo villaggio fuori dal tempo (usi e costumi sono contraddittori) e dai luoghi conosciuti (potrebbe essere fuori dalla capitale, come in Grecia o da qualsiasi altra parte), dove è prigioniero (da cui il nome). Pur senza costrizioni formali.
Fantapolitica
La serie distopica Il Prigioniero è considerata ancora oggi uno dei massimi esempi di fantapolitica.
Illogica e controculturale
Figlia della controcultura degli anni Sessanta e vissuta dal telespettatore dal punto di vista del protagonista, la fiction fu prodotta in Gran Bretagna lungo il biennio 1967-68, ma trasmessa in Italia solo dal 1974 (con numerose repliche fino al 1981).
Nomi di cose e persone banditi
Apparentemente priva di logica, il Prigioniero mischia il capo con la coda: i capi del Villaggio (senza specificazione), per esempio, cercano di scoprire le ragioni delle dimissioni; ma è il Villaggio stesso ad essere un coacervo di segreti. A partire dai nomi, sostituiti da numeri (lui, per esempio, è il 6, sebbene sia arrivato per ultimo).
Temi socio-dietrologici
Considerando il particolare periodo storico in cui fu prodotta, non stupisce la presenza di temi quali l’ipnosi, l’uso di droghe allucinogene, il furto d’identità, il controllo della mente e la manipolazione dei sogni.
Il Numero 1 e la localizzazione
Per tutta la durata dei telefilm (17 episodi per una stagione, frutto di un compromesso tra il progetto di 7 di McGoohan e le richieste della produzione di 26), Il Prigioniero cercherà di fuggire dal Villaggio e scoprire chi è il numero 1 (il cui vice, n.2, cambia ad ogni episodio). Ma anche localizzare il posto dove è rinchiuso senza sbarre (periodicamente riuscendo a farlo, salvo poi scoprire che era una falsa pista).
Il finale
Il telefilm Il Prigioniero introdurrà la regola secondo la quale tanto più una serie è catalizzatrice d’audience, per via della sua trama complessa ed imprevedibile, tanto più il finale deluderà.
L’ira dei fan
Così fu per la fiction di McGoohan, che (soprattutto per la rilevazione che il n. 1 era lo stesso n. 6) lasciò con l’amaro in bocca i tantissimi fan, al punto da costringere l’autore/protagonista a nascondersi per tutelare la propria incolumità.
La spiegazione disponibile in ogni puntata
In realtà, la spiegazione era da sempre sotto gli occhi, anzi, alle orecchie di tutti. Nel dialogo della sigla originale, inglese, alla domanda: “Who is number one? (Chi è il numero uno?)” la risposta è, infatti: “You are number six (Tu sei il numero sei)”. Tuttavia, se si ascolta bene, “You are” è seguito da una brevissima pausa. Una virgola, quindi: “You are, number six (Sei tu, numero sei)”. Sottigliezza che, tuttavia, nel doppiaggio italiano, si è persa.
Rischiai il linciaggio
L’episodio finale, come da prassi, anziché spiegare i numerosi enigmi, li intensificò, creando una confusione tale che ogni rete che lo tramise fu sommersa da proteste. «Ci fu quasi una rivolta, stavo per essere linciato. Mi sono dovuto nascondere tra le montagne per due settimane, veramente!», ebbe modo di ricordare negli anni a venire Patrick McGoohan.
Le caratteristiche
Indimenticata la lunga sequenza d’apertura, che ricostruisce la storia del protagonista prima del suo arrivo al Villaggio, dove è “prigioniero in vacanza” in una fedelissima riproduzione della sua stanza.
Il Villaggio
Salvo gli esterni, contraddistinti da abitazioni in stile mediterraneo, la cui popolazione veste colori sgargianti e va in giro con ombrelli multicolore e biciclette penny-farthing, che sono il simbolo della serie stessa.
I Rover
I numerosi tentativi di fuga vengono inibiti dai Rover, grandi palloni, in grado di seguire i movimenti di eventuali fuggiaschi, e di bloccarli “ingoiandoli” al loro interno, fino a causarne lo svenimento, e in alcuni casi la morte.
Palla di ripiego
Il Rover in realtà era un ripiego. In origine il deterrente doveva infatti essere un vero Rover, cioè una specie di mezzo motorizzato che inseguiva e catturava i prigionieri. Tuttavia quest’ultimo si guastò irrimediabilmente all’inizio delle riprese. Lo staff si ingegnò per sostituirlo e qualcuno tirò fuori la pensata dell’inquietante pallone sonda. Che sarebbe diventato uno dei simboli della serie.
Podcast
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Gli episodi in italiano
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