Fra gli anni ’60 e ’70 il mercato degli stereo, delle radio e dei giradischi fu letteralmente invaso da prodotti ispirati alle esplorazioni spaziali. Fra questi suscitò un certo interesse il Sanyo Phonosphere RPT 1200 del 1973.
Cavalca l’onda
All’epoca, la giapponese Sanyo, infatti, si fece portavoce della tendenza che aveva invaso il mondo dell’arte, della moda, del design e dell’architettura.
Poggiato ovunque
Il risultato fu appunto il Sanyo Phonosphere che grazie alla comoda base poteva essere collocato in qualsiasi angolo della casa.
Un semplice giradischi
In realtà, il Sanyo Phonosphere non era altro che un semplice giradischi in plastica colorata a 45 e 33 giri, la cui originalità stava tutta nella forma.
Il casco degli astronauti
La forma a cupola, infatti, ricordava in tutto e per tutto il casco degli astronauti.
Apri…
Metà della sfera, quella trasparente, proprio come un casco si poteva ruotare all’indietro.
… e chiudi
Per poi essere richiusa in avanti durante l’ascolto del disco e quindi fungere anche da protezione contro la polvere.
33 giri in libertà
Opportunità consentita solo con i dischi singoli, poiché la base della sfera non era abbastanza grande da permettere al coperchio di chiudersi con i 33 giri.
La radio
La parte inferiore della sfera conteneva l’altoparlante integrato e la scala di sintonia per la radio AM.
L’interruttore
La base del Sanyo Phonosphere, oltre a contenere la rotella per il volume e il selettore phono/radio, alloggiava anche quello per l’accensione e spegnimento di un piccolo faro.
Effetto strobo
Altra peculiarità del Sanyo Phonosphere era l’effetto stroboscopico, tipico dei locali da ballo creato da una luce apposita.
La sfera a specchio
La luce andava a riflettersi su un piccolo coperchio a specchio sfaccettato fornito con il giradischi e collocato sull’adattatore per i 45 giri.
Apparecchio iconico
Tutte queste caratteristiche resero il Sanyo Phonosphere uno dei giradischi più iconici della cosiddetta era spaziale. (E.M. per 70-80.it)