Padre Pellegrino Ernetti (1925-1994) era un monaco benedettino, esperto di musica antica. E, soprattutto, appassionato di fisica ed elettronica.
Padre Ernetti, che era anche esorcista ufficiale del patriarcato di Venezia, dagli anni ’50 aveva iniziato ad indagare sulla possibilità di ottenere immagini e suoni del passato.
Il Cronovisore di Padre Ernetti
Nel 1971 il religioso annunciò la formidabile invenzione di una macchina, successivamente denominata Cronovisore, che avrebbe permesso di visionare eventi del passato. Una televisione che prevedeva la sintonizzazione su fatti storici.
Il Cronovisore divenne di dominio pubblico nel 1972, quando la Domenica del Corriere riportò il testo di un’intervista a padre Ernetti sugli esperimenti che lo avrebbero condotto alla costruzione di tale apparecchio.
L’intervista alla Domenica del Corriere
In occasione dell’intervista rilasciata a Vincenzo Maddaloni (1940) della Domenica del Corriere, Padre Ernetti spiegò di aver costruito il Cronovisore dopo una serie di ricerche, svoltesi tra Roma e Venezia. A tali ricerche avrebbero collaborato dodici scienziati, tra cui Enrico Fermi (1901-1954), Wernher von Braun (1912-1977) e Agostino Gemelli (1878-1959).
Principi di funzionamento
Secondo Padre Ernetti, ogni essere vivente lascerebbe dietro di sé, nel tempo, una traccia costituita da una non ben identificata forma di energia visiva e sonora, che non subirebbero col decorso temporale una cancellazione definitiva, ma solo un’attenuazione. I contributi sonori e visivi rimarrebbero, quindi, impressi nell’ambiente nel quale si manifestarono. Confinati in una non meglio specificata sfera astrale, dalle quali, secondo il religioso, sarebbe possibile recuperarle.
Principi della fisica
Nell’intervista a La Domenica del Corriere, Ernetti affermò infatti: «L’intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive, una volta emesse, non si distruggono, ma si trasformano e restano eterne e onnipresenti. Quindi, possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse energia.»
Albert Einstein
Il principio di funzionamento del Cronovisore consisterebbe in un’applicazione delle teoria di Albert Einstein (1879-1955).
Nel merito, dando per acclarato che la velocità della luce sia la costante finita di cui ci parlano le teorie relativistiche, noi percepiamo in ogni momento l’immagine (e quindi la posizione) che il Sole aveva (circa) 8 minuti prima, dato che la sua distanza media dalla terra è di 150 milioni di km.
La posizione della Terra
Il Cronovisore permetterebbe di accedere, vedendolo, il passato. E ciò perché, adoperando tecniche non meglio specificate ma derivate (secondo Ernetti) da applicazioni di metodiche usuali, si connetterebbe con la posizione che aveva la terra nel momento in cui si svolgeva l’evento passato.
Sintonizzazione del passato
In ciò consisterebbe la “sintonizzazione” del Cronovisore con l’energia lasciata dall’evento. Una sintonia che lo strumento, secondo quanto affermava Ernetti, sarebbe in grado di raggiungere, assicurando la visione e l’ascolto di qualsiasi fatto avvenuto in epoche passate.
Il Tele(crono)visore
Il Cronovisore sarebbe, in definitiva, un televisore con sintonia sulle epoche storiche. Composto da trasduttori e antenne, in una lega di metalli non meglio specificati, l’apparato garantirebbe la rivelazione di tutte le lunghezze d’onda del suono e della radiazione elettromagnetica.
L’esperimento con Brune
Lo scrittore e religioso François Brune (1931-2019) aveva poi rivelato in un libro dedicato all’argomento, che Padre Ernetti lo aveva invitato a «[…] per prima cosa, verificare che quello che vedevamo fosse autentico. Così iniziammo con una scena abbastanza recente, della quale avevamo buoni documenti visivi e sonori. Regolammo l’apparecchio su Mussolini che pronunciava uno dei suoi discorsi». «[…] risalimmo nel tempo, captando Napoleone (se ho ben compreso quello che diceva, era il discorso con il quale annunciava l’abolizione della Serenissima Repubblica di Venezia per proclamare una Repubblica Italiana).
Cicerone
Successivamente andammo nell’antichità romana. Una scena del mercato ortofrutticolo di Traiano, un discorso di Cicerone, uno dei più celebri, la prima Catilinaria. Abbiamo visto e ascoltato il famoso: “Quousque tandem Catilina”», tenuto davanti al Senato romano nel 63 a.C., in merito al quale Ernetti commentava: «I suoi gesti, la sua intonazione…com’erano potenti. E che fantastica oratoria!»
La crocifissione di Gesù Cristo
Ciò che però colpì l’opinione pubblica fu l’affermazione di Padre Ernetti di aver assistito anche alla passione e crocifissione di Gesù Cristo, le cui vicende sarebbero state da lui interamente registrate.
«Vidi tutto. L’agonia nel giardino, il tradimento di Giuda, il processo… il calvario», aveva dichiarato il Padre. E aveva mostrato un’istantanea del volto di Cristo. Foto che, però, nel giro di pochi mesi, si scoprì essere il rilievo fotografico di una scultura del Cristo in croce conservata nel Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, nei pressi di Todi.
Mancanza di prove e cospirazioni
Ad oggi non esiste nessuna prova dell’effettiva realizzazione del Cronovisore e del suo funzionamento, al di fuori delle parole del suo autore. Nemmeno l’esposizione dei principi che ne permetterebbero il funzionamento è mai avvenuta. La macchina infatti non è mai stata dimostrata pubblicamente. Lo stesso Ernetti, dapprima vago nelle descrizioni, a un certo punto della sua vita si chiuse in un riserbo assoluto sull’apparato. Circostanza che, naturalmente, ha dato il via ad una serie di teorie cospirazioniste su presunti interventi dall’alto (governi e Vaticano) per impedirne lo sfruttamento.
La rivelazione del nipote di Ernetti
Oggi, quindi, sull’argomento si confrontano sostenitori dell’effettiva esistenza del Cronovisore, che sarebbe però stato occultato per evitare destabilizzazioni della storia per come la conosciamo e detrattori che lo ritengono solo una gigantesca speculazione.
La lettera in punto di morte
Lo scrittore Peter Krassa (1938-2005) nei numerosi libri scritti sull’argomento, riporta la lettera di un non meglio identificato nipote di Ernetti, che avrebbe raccolto le ultime volontà del monaco sul suo letto di morte. In tale scritto il nipote di Ernetti sosteneva che il religioso avrebbe mentito, che la foto di Cristo non era autentica. Ma solo perché sperava di riuscire un giorno a trasformare il Cronovisore in realtà.
Il Cronovisore di Zio Paperone
Alla vicenda dedicò una storia anche Topolino, sul n. 1018 del 01/06/75, dove zio Paperone scopre una banda di falsari e si incaponisce perché vuole la banconota da 100 dollari buona che serve a loro da modello…
Il Cronoscopio di Asimov
Rilevante infine il fatto che già nel 1956 lo scrittore Isaac Asimov (1920-1992) aveva pubblicato il racconto Il cronoscopio (The Dead Past), ospitato in origine sulla rivista Astounding nell’aprile del 1956. La trama vede Potterley, un professore di storia antica esperto di Cartagine, che ambisce ad accedere al cronoscopio. Cioè una macchina che permette una diretta osservazione del passato, tramite il supporto dell’elaboratore Multivac, per approfondire i suoi studi.