Ventottesima puntata di 70 80, il programma del week-end prodotto da Giornale Radio in collaborazione col nostro periodico. In questa edizione i giornalisti Francesco Massardo e Marco Hugo Barsotti, redattore di 70-80.it, trattano i consueti due argomenti. Che questa settimana sono: lo spot Aiazzone negli anni ’80 e la motivazone della durata media di 3′ minuti dei brani sui vinili.
Aiazzone
Se non si nasce eredi, ma si vuol creare dal nulla qualcosa di importante, occorre essere fuori dall’ordinario. Capaci non solo di inventare il business giusto al momento giusto, ma anche di promuoverlo e pubblicizzarlo in prima persona. Tutto questo ha fatto Giorgio Aiazzone (1947-1986), il cui periodo d’oro è coinciso proprio con i nostri anni ‘70-80.
Giorgio Aiazzone
Nato in provincia di Biella nel 1947 da un artigiano mobiliere, più versato nella vendita che nella falegnameria, Giorgio sposa Rosella Piana, figlia del principale imprenditore della zona (ok: questo dobbiamo aggiungerlo al formulario del successo di cui sopra).
La visone
Si lancia quindi nella creazione della sua visione: un mobilificio con target primario le neo-famiglie, che attiri clienti da tutta Italia (isole comprese) grazie ad una serie di iniziative sempre più clamorose. Qui per leggere l’articolo originario in forma integrale.
La durata dei dischi
Ci è sempre sembrato illogico: perché i long playing che grazie al diametro maggiore potrebbero di per sé durare di più sono registrati a 33 giri e 1/3 mentre i dischi più piccoli, intrinsecamente capaci di immagazzinare meno musica, vengono fatti girare più velocemente, a 45 giri? “Ovvio, nei primi deve starci l’intero album, mentre nei 45 giri una sola canzone”, rispondono in molti. Ma è quello il motivo? E chi ha deciso che le canzoni devono durare proprio tre minuti?
Due velocità
Quasi sempre i dischi di grande diametro (12 pollici, pari a 30,5 cm) sono incisi a 33 1/3 giri al minuto (detti tout court “giri”), mentre quelli di piccolo diametro (7 pollici, circa 17,8 cm) a 45. Questo impone di cambiare la velocità del giradischi, lasciandoci anche il dubbio se l’ulteriore posizione 16 giri corrisponda ad oggetti antichissimi e dimenticati o a un futuro standard avanzatissimo. Qui per leggere l’articolo originario in forma integrale.
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