Se non si nasce eredi, ma si vuol creare dal nulla qualcosa di importante, occorre essere fuori dall’ordinario. Capaci non solo di inventare il business giusto al momento giusto, ma anche di promuoverlo e pubblicizzarlo in prima persona. Tutto questo ha fatto Giorgio Aiazzone (1947-1986), il cui periodo d’oro è coinciso proprio con i nostri anni ‘70 ’80.
Giorgio Aiazzone
Nato in provincia di Biella nel 1947 da un artigiano mobiliere, più versato nella vendita che nella falegnameria, Giorgio sposa Rosella Piana, figlia del principale imprenditore della zona (scomparsa nel 2002 a seguito di malattia).
La visone
Si lancia quindi nella creazione della sua visione: un mobilificio con target primario le neo-famiglie, che attiri clienti da tutta Italia (isole comprese) grazie ad una serie di iniziative sempre più clamorose.
Il re delle TV commerciali
Tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà degli anni ‘80 Aiazzone fa crescere il mobilificio ed il suo budget pubblicitario a livelli neppure sfiorati dalla concorrenza dei brianzoli (Grappeggia arredatutto in primis).
Tre miliardi in promozione
Giorgio Aiazzone arriva ad investire oltre 3 miliardi l’anno, pari al 10% del fatturato della sua azienda. Budget che verrà speso per promozioni sulla prima TV privata italiana, Tele Biella e successivamente in una rete sempre crescente di emittenti regionali e nazionali.
Il GAT. Gruppo Televisivo Aiazzone
Fino alla creazione di una vera e propria stazione televisiva in-house con studi presso il mobilificio e l’acquisizione diretta di alcune importanti emittenti storiche.
Gli influencer
Per alcuni brevi anni il Gruppo Aiazzone Televisivo (GAT) diffonderà in tutt’Italia su innumerevoli canali gli eleganti ed infiniti discorsi dei due principali influencer: Guido Angeli (1931-2008, quello del Provare per credere) e Walter Carbone (1945).
Focus sul target
Ma lo stanziamento per la pubblicità da solo non può fare la magia: serve individuare il target specifico e immaginare il messaggio giusto. Giorgio fa tutto in prima persona. Intanto l’obiettivo: le neo-coppie.
Oggi sposi
Per loro nasce l’Operazione sposi che comprende tra l’altro una cena esclusiva con gli architetti del mobilificio: che altro si può sognare per la prima notte di nozze?
Laminato Plastico
Ad esempio si può sognare un intero salotto a 450.000 lire e una cucina tipo rovere (o in laminato plastico) a 1.850.000 lire. Il tutto con la possibilità di pagamento in otto anni ed un’esclusiva vacanza gratuita… in Tunisia (che – va detto – ai tempi sembrava una meta esotica).
Come arrivare al mobilificio?
In pochi erano in grado di individuare Biella su una cartina, ma niente paura: tanti i modi per arrivare al Mobilificio Aiazzone. Chi non voleva rinunciare alla propria vettura poteva optare per l’autostrada, uscendo a una certa Carisio e seguendo poi le indicazioni di un mare di cartelli.
In pullman o in aereo
Ma c’erano metodi più convenienti: oltre al servizio di pullman gratuiti in grado di navigare tra isole e terraferma si poteva anche chiamare direttamente un aereo (o almeno questo suggerivano gli spot su Retequattro).
Mezzi di trasporto
I mezzi di trasporto non mancavano certo ad Aiazzone: per approvvigionarsi del legno necessario alla costruzione delle cucine in laminato plastico ecco enormi navi che andavano ad imbarcare possenti tronchi direttamente in Africa.
Venerdì stop ai pasti…
Il mobilificio era aperto dal lunedì al sabato, ma i pranzi e le cene con gli architetti avevano luogo solo fino al venerdì.
La Grande Festa
C’era una spiegazione: al sabato ci sarebbe stata la grande festa, nessun tempo da perdere in portate varie e successivi digestivi.
Las Vegas? No grazie
In cosa consistesse la grande festa non è dato sapere: non veniva spiegato in televisione, non esistono fotografie e nessuno degli innumerevoli siti che raccontano la storia di Aiazzone lo precisa. Ma siamo sicuri fosse un’esperienza elegante ed emozionante, lontana dalla provincialità dei ripetitivi concerti di Las Vegas.
Eros e palissandro
Allo scopo di dare alcune semplici lezioni di seduzione alle neo spose in alcune pubblicità una splendida fanciulla poteva essere vista nell’atto di spogliarsi entrando in una moderna camera da letto (da 1.250.0000 lire).
Aspettative deluse
Ma i sogni erotici andavano presto delusi: la ragazza avrebbe preferito giocare a carte dando le spalle al meraviglioso tv color gratis che veniva offerto per ogni arredamento completo.
La città del mobile
Verso la metà degli anni ‘80 Giorgio concepì la città del mobile, uno shopping mall ante litteram esteso per oltre 40.000 metri quadrati.
L’aereo fatale
Ma all’apice del successo, e poco prima dell’inaugurazione della città del mobile, Giorgio muore in un incidente aereo il 6 luglio 1986. Non ancora quarantenne.
Il tributo di Guido Angeli
La sua morte sarà oggetto di un tributo controverso (a metà tra l’orazione funebre e la televendita) su Rete A, da parte di un commosso Guido Angeli davanti ad una sedia vuota.
Epilogo
Nessuno degli eredi riuscirà a affrontare le sfide degli anni a venire e – mancando l’anima dell’azienda – nel 2008 il marchio verrà ceduto al concorrente Semeraro.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.H.B. per 70-80.it)