Anni 60. Noi che eravano terrorizzati dal misterioso Babau. Ed ancora oggi non sappiamo chi fosse veramente questa forma di Uomo Nero

babau, uomo nero

“Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do? Lo darò all’Uomo Nero che lo tiene un anno intero!”. Facile oggi liquidare la celebre ninna nanna come conseguenza di retaggi razziali.
In realtà, la genesi dell’Uomo Nero è più complessa e non ha probabilmente niente a che vedere col colore della pelle. Anche perchè il personaggio inquietante aveva pure un diverso appellativo: Babau.

Dissuasore

Noi bambini degli anni 50, 60 ed in parte 70, con L’Uomo Nero o il Babau abbiamo dovuto conviverci tutte le volte che genitori, nonni, zii, ecc. volevano dissuaderci dal fare qualcosa (generalmente dal non dormire), introducendo, quale spauracchio, tale figura.

  • Engine Radio
    Pubblicità

Babau

Non si è mai capito se L’Uomo Nero avesse come alter ego il Babau (Mamau in Puglia, Bobotti in Sardegna, declinato in altre zone come Babao, Bobò, Barabao, Maramao, Baubau, Bau Bau, Maumau o Mau Mau), fosse lo stesso personaggio o se fossero figure distinte.

L’Uomo Nero e il Babau

Fatto sta che cosa fossero non ci veniva mai spiegato chiaramente e quindi ricostruivamo dagli indizi il personaggio. Ipotizzavamo, per esempio, una figura priva di forma definita; qualcuno diceva senza gambe, sospeso da terra.

  • 70-80.it app
    Pubblicità

Quasi un fantasma

Quasi un fantasma, ma nero. Un’ombra sfumata verso il basso, quindi. Che però, a seconda delle rappresentazioni forniteci coi racconti (con ampia creatività), poteva apparire anche come un vecchio decrepito con un cilindro, oppure con piccole corna, occhi rossi, denti aguzzi, con le gambe racchiuse in un sacco.

Malvagio

Comunque sia era sicuramente malvagio, considerato che poteva essere assassino o rapitore di bambini, che portava nel suo regno oscuro per torturarli.

  • Pubblicità

I nascondigli

Suoi nascondigli preferiti erano gli armadi, i letti (sotto), i lavandini/lavatoi, i solai, le cantine. Uno strumento efficace di protezione erano le coperte: bastava coprirsi per essere al sicuro.

Genesi

Probabilmente ispirato dal Boogeyman (bogeyman, boogyman o bogyman) americano, lo spauracchio dell’Uomo Nero aveva una versione russa conosciuta come Buka, una spagnola (e sudamericana) denominata El Coco (con la testa di zucca), una tedesca appellata Butzemanne o Krampus (con questo nome presente anche Austria, Baviera, Slovacchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Croazia e Liechtenstein) e pure una francese, chiamata Croquemitaine (letteralmente “mangiaguanti“,  perché congelava le mani con il freddo).

  • MCL Avvocati Associati
    Pubblicità

Baban

Ancora oggi non è chiara l’etimologia della parola, che potrebbe derivare dall’arabo Baban (ossia “Vincitore“), riconducendo quindi all’antico timore nei confronti della dominazione dei Saraceni (IX-X secolo).

Il cagnaccio

Secondo un’altra scuola di pensiero, il termine Babau ricondurrebbe, come onomatopea, al latrato del cane o di un altro animale. A suffragio di questa interpretazione, nel film Nightmare Before Christmas è presente una creatura chiamata Bau Bau.

I Tre Babai

Un’altra ipotesi è quella dell’antica Repubblica di Venezia, dove la voce popolare identificava come i Tre Babài i Tre Inquisitori di Stato, cioè tre magistrati del Tribunale Supremo incaricati di perseguire la divulgazione del segreto di Stato, sottolineandone così la fama di giustizia segreta, rapida e inesorabile.

Bau-bau e bu-bu

In tempi più recenti ha soccorso sul piano onomatopeico la conclusione che “bau-bau” e “bu-bu” sono segnali fonetici di spavento. In quest’ottica, Babau, unione e contrazione dei due segnali, null’altro sarebbe che un suono che potenzia acusticamente simboli di paura e pericolo.

Dino Buzzati, i fratelli Grimm e Stephen King

Anche il celebre autore di romanzi per ragazzi Dino Buzzati (1906-1972) ha dedicato un racconto al Babau, ritraendolo anche in diversi dipinti, mentre alcune traduzioni delle opere dei fratelli Grimm (Jacob Ludwig Karl Grimm, 1785-1863 e Wilhelm Karl Grimm, 1786-1859), definiscono il personaggio Herr Korbes come Messer Babau. Il Babau è presente altresì in una storia di Stephen King (1947).

L’Uomo Nero odia la luce

Secondo la regola non scritta delle creature tenebrose, L’Uomo Nero teme la luce, a cui pare sia vulnerabile e non possa accedere ai luoghi dove essa domina. Di qui la richiesta di tenere una luce accesa in camera.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)

 


Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_allowed_services
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_cookies_declined

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi