Nessuna accusa formale di plagio e conseguentemente nessuna causa. Tuttavia ad un semplice ascolto di un bel brano di Joe Cocker tratto dall’album che porta il suo nome (ma in Europa fu pubblicato col titolo Something to say) del 1972, High time we went (in realtà già pubblicato come singolo nel 1971), è impossibile non percepire una forte identità con Diavolo in me di Zucchero (Adelmo Fornaciari, 1955) del 1989.
Oro, incenso e birra
Diavolo in me è un estratto da Oro, incenso e birra, album con sonorità blues, funk e pop di grande successo della fine degli anni ’80, scritto da Zucchero, co-prodotto da Michele Torpedine (1952, conosciuto anche come Michael Torpedine) ed arrangiato (e co-prodotto) dal cantautore e chitarrista Corrado Rustici (1953), che aveva già collaborato per l’album Zucchero & The Randy Jackson Band del 1985 (il secondo dell’artista emiliano).
High time we went
Viceversa, High time we went di Joe Cocker (1944-2014), scritta insieme a Christopher Robert Stainton (1944), è contenuta nel terzo album in studio, pubblicato nel 1972 in Europa col titolo Something to say e negli Stati Uniti come Joe Cocker.
Non inedito
In realtà High time we went non era un pezzo inedito, in quanto era già stato pubblicato come singolo nell’estate del 1971.
Non particolarmente entusiasmante, secondo la stampa del periodo
Il long playing Something to say/Joe Cocker segnò il cambio di direzione di Cocker verso uno stile più jazz e blues, raggiungendo il trentesimo posto nelle classifiche degli album statunitensi, senza tuttavia ricevere feedback particolarmente entusiasmanti dalla stampa, né emergere in forma evidente nelle classifiche europee.
Qui squadra mobile
In Italia il brano ebbe una breve notorietà nel 1973 per essere stato inserito, sebbene per un solo minuto, in una scena della serie tv di successo Qui squadra mobile (episodio Senza difesa, mentre alcuni ragazzi la ballano in un night club).
Nel dimenticatoio. O quasi
Da lì in puoi, fuori dagli estimatori di Cocker, il pezzo passò tra i minori del famoso artista britannico.
Nessun contrasto
Dicevamo in apertura che l’evidente sovrapposizione di sonorità di Diavolo in me e High time we went non ha (a quanto noto) mai determinato attriti tra Cocker ed il cantante italiano.
Fonte di ispirazione
Anzi, Zucchero, che ha spesso collaborato con Cocker, ha sempre riconosciuto di aver tratto dal cantautore inglese gran parte delle sue ispirazioni iniziali.
Cover ufficiosa?
Anche se non ha mai ammesso che il suo brano fosse una cover di quello di Cocker del 1971. ma all’ascolto la percezione è quella…
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)