Ellery Queen violava la regola della Quarta Parete, che, nel gergo dello spettacolo, è un muro immaginario posto di fronte al palco di un teatro/cinema/televisore, attraverso il quale il pubblico osserva l’azione dell’opera rappresentata, secondo una regola teorizzata in De la poésie dramatique del 1758 di Denis Diderot (1713-1784).
Le regole, infrante
La serie Ellery Queen del 1975 fu la prima ad infrangere in tv tale regola. E ciò in quanto sebbene in altre produzioni precedenti (tra le tante, Stanlio e Ollio) a seguito di una scena grottesca o scomoda i personaggi guardassero in camera come per commentare il loro disappunto o la loro perplessità in seguito a un fatto intervenuto, la Quarta Parete violata rimaneva parte dello schema narrativo complessivo.
Differenza con la metafinzione
La separazione tra il vero pubblico e la finzione era quindi preservata, trattandosi di metafinzione.
Quelli de Il Tenente Colombo e La signora in giallo
Ideata nel 1974 da Richard Levinson (1934-1987) e William Link (1933-2020) – autori di Colombo e La signora in giallo – e trasmessa dall’emittente televisiva statunitense NBC dal 1975 al 1976, la serie poliziesca cult Ellery Queen arrivò in Italia nel 1978 programmata dalla RAI.
Solo 23 episodi, ma che hanno tributato a Ellery Queen l’eternità televisiva
Nonostante fosse composta solo da 23 episodi per una sola stagione (compreso il pilota) – a causa della prematura morte dell’attore protagonista Jim Hutton (1934-1979) – Ellery Queen è fermamente presente nella memoria di tutti coloro che hanno più di 50 anni.
Pseudonimi degli pseudonimi
Tratta dai racconti polizieschi firmati Ellery Queen, pseudonimo con cui erano conosciuti i due scrittori cugini Frederic Dannay (a sua volta pseudonimo di Daniel Nathan, 1905-1982) e Manfred B. Lee (pseudonimo di Manford Lepovski, 1905-1971), la serie, oltre all’attore Jim Hutton, padre del più famoso Timothy (1960), vedeva la costante presenza dell’ispettore Richard Queen, padre di Ellery, interpretato dal caratterista David Wayne (Wayne James McMeekan, 1914-1995).
Guest star indiziate da Ellery Queen
Una famosa caratteristica della serie era la presenza in ciascun episodio di celebri attori cinematografici statunitensi e britannici, che ricoprivano il ruolo di guest star, nel ruolo di indiziati. Tra questi meritano menzione: Ray Milland (1907-1986), Kim Hunter (1922-2002), Farley Granger (1925-2011), Joan Collins (1933), Dean Stockwell (1936-2021), Eva Gabor (1919-1995), Dick Van Patten (1928-2015), Dorothy Malone (1924-2018), Larry Hagman (1931-2012), Rhonda Fleming (1923-2020), Cesar Romero (1907-1994), Sal Mineo (1939-1976), Donald O’Connor (1925-2003), Tom Bosley (1927-2010), George Burns (1896-1996), Eve Arden (1908-1990), Susan Strasberg (1938-1999), Ida Lupino (1918-1995), Don Ameche (1908-1993), Howard Duff (1913-1990), Tab Hunter (1931-2018), Signe Hasso (1915-2002), Stuart Whitman (1928-2020), Mel Ferrer (1917-2008), Dana Wynter (1931-2011), Troy Donahue (1936-2001), Vincent Price (1911-1993), Vera Miles (1929), Forrest Tucker (1920-2004), Juliet Mills (1941).
Ambientazione e schema narrativo
Ellery Queen si svolge dopo il 1946 e fonda il piano narrativo sulla sottoposizione al telespettatore di tutti gli elementi utili per scoprire il colpevole. Lasciando, ovviamente, alla scena finale l’individuazione del medesimo.
Il modello tradizionale
Secondo il modello tradizionale del giallo old style – su tutti Hercule Poirot nei romanzi di Agatha Christie (1890-1976) -, il protagonista Ellery Queen, alla fine della puntata, raduna i sospettati in una stanza e dopo un breve confronto svela il nome del colpevole.
Quarta parete
La differenziazione da tutti i film e telefilm polizieschi/investigativi fino a quel momento trasmessi consisteva nell’infrazione della regola della cd. Quarta Parete (il televisore). Ellery Queen, infatti, rivolgendosi direttamente al pubblico televisivo chiedeva se, valutati tutti gli indizi e i comportamenti dei sospettati, lo spettatore avesse individuato il colpevole.
Simon Brimmer
Da menzionare il personaggio di Simon Brimmer, (intepretato da John Benedict Hillerman, 1932-2017), altezzoso conduttore radiofonico e competitor di Ellery Queen come investigatore, che tenta di battere (inutilmente) nelle soluzioni dei casi. (M.L. per 70-80.it)