Il 4 aprile 1978 approda sulla tv italiana (Rai 2) Atlas ufo robot la prima serie robotica di produzione giapponese. Che diventa un vero fenomeno.
Si tratta di 71 episodi realizzati dal papà dei robot Go Nagai (1945), per una serie creata nel 1975.
Atlas Ufo Robot: la trama
In breve la trama: Actarus ultimo superstite del pianeta Fleed, si rifugia sulla Terra con il suo robot Goldrake; qui conosce il professor Procton, il signore Rigel che vive in una fattoria con i suoi figli Mizar e Venusia. Actarus difenderà la terra dai mostri di Re Vega.
Goldrake!
Al grido “Goldrake” (tutti i bambini lo hanno intonato ad alta voce), Actarus viene rivestito da una tuta ed entra nel suo ufo gigante. Le armi del leggendario robot sono: “lame rotanti”, “maglio perforante”, “tuono spaziale”, “disintegratori”, “alabarda spaziale”.
Alcor
Ad aiutare Goldrake contro i terribili mostri ci sono: Alcor (ovvero Ryo, pilota di Mazinga Z, che in Italia conosceremo nel 1980), che guida un ufo giallo (e successivamente la navicella Goldrake 2) e Venusia, che, invece, pilota il Delfino Spaziale. Inoltre, dal pianeta Fleed arriva Maria, sorella di Actarus, pilota della Trivella Spaziale.
Atlas Ufo Robot: il merchandising
Enorme è il merchandising dedicato a Goldrake: i modellini realizzati in diversi materiali e formati vanno tutti subito a ruba (oggi il loro valore arriva oltre i 200 euro).
Album di figurine, astucci, diari, quaderni, ecc.
I 3 album di figurine della Edierre allo stato hanno raggiunto un valore di oltre 300 euro; ricercatissimi sono anche gli astucci, i diari, i quaderni, le cartelle, le gomme, le matite, mentre i libri della Giunti possono valere anche 100 euro.
Fumetto, poster, adesivi, ma anche patatine, uova di Pasqua, calza della Befana
Il fumetto al tempo è vendutissimo, anche perché regala poster ed adesivi. Poi ci sono gli alimenti brandizzati, come patatine, uova di Pasqua, calza della Befana, caramelle, gomme da masticare, con cui si possono vincere gli adesivi. Seguono la maschera di Carnevale, le magliette, le spille, i cappelli, le borse, i cubi, i puzzle, i giochi da tavolo, i trasferelli. Ma anche i tatuaggi, i timbri, i palloni, i frisbee, gli specchietti, le cartoline, il salvagente, addirittura la sdraio, i gommoni, i bicchieri, gli orologi, i portachiavi le calamite…
Top hit
Sia il cartone animato che la famosissima sigla rimangono per molti mesi al 1° posto nelle classifiche di preferenza delle radio e sui giornali. E le riviste TV Junior e TV Sorrisi e Canzoni gli dedicano anche un concorso.
Il doppiaggio
Un cast eccezionale accompagna il doppiaggio italiano: Romano Malaspina (1939) per Actarus, Giorgio Locuratolo (1954) per Alcor, Elio Zamuto (1941) per il professor Procton, Rosalinda Galli (1949) per Venusia, Emanuela Rossi (1959) per Maria, Armando Bandini (1926-2011) per Rigel, Fabrizio Mazzotta (1963) per Mizar, Gino Donato (1927-2010) per Re Vega.
Le sigle
La splendida e amatissima sigla Ufo robot ancora oggi è un tormentone. Gli autori furono Luigi Albertelli (1934-2021) e Vincent Tempera (1946), che la condussero al 3° posto della top-ten con 650.000 copie vendute.
Gli Actarus
A cantarla erano gli Actarus, interpreti anche della altrettanto stupenda sigla di coda Shooting star.
Vince Tempera
La band era diretta da Vince Tempera, che pure suonava tastiere e sintetizzatore.
Gli strumenti di Actarus
Massimo Luca (1950) stava invece alle chitarre acustiche ed elettriche, mentre Ares Tavolazzi (1948), ex membro degli Area di Demetrio Stratos (1945-1979), al basso elettrico e basso solista. Julius Farmer era invece al basso elettrico, Ellade Bandini (1946) alla batteria e Renè Mantegna (1951-2013) alle percussioni.
La sigla di Goldrake
Dall’enorme successo ottenuto gli autori pensano di ripetere l’operazione con una nuova sigla dal titolo Goldrake: a cantarla sono sempre gli Actarus, con la voce solista però di Michele Tadini (1964). Anche questa entra nel cuore di tutti e si piazza ancora al 3° posto della top-ten con 600.000 copie vendute.
Il 33 giri
Seguirà anche un 33 giri dal titolo Atlas Ufo robot con canzoni nuove dedicate al potente e grande idolo, realizzato ed eseguito sempre dagli stessi autori ed interpreti. (G.S. per 70-80.it)