Negli anni ’60 le confezioni di latte in Tetra Pak a forma di tetraedro fecero il loro trionfale ingresso nelle case degli italiani, accolte con perplessità da molte famiglie. Che non tardarono a scoprirne i limiti.
Prima l’alluminio…
Prima del Tetra Pak, il latte veniva conservato da produttori e negozianti in capaci contenitori d’alluminio. Dello stesso materiale erano le confezioni in possesso dei clienti, spesso riutilizzate, dotate di coperchio e manico per evitare ogni tipo di dispersione.
… poi il vetro
In attesa del Tetra Pak, fu la volta del latte in vetro da un litro. Sostituito negli anni ’30 da quello in cartone cerato con chiusura ermetica, non era troppo dissimile dall’attuale.
Ruben Rausing
Il 18 maggio 1951 l’imprenditore svedese Ruben Rausing (1895-1983), fondatore della AB Tetra Pak e inventore del nuovo sistema di confezionamento, nella città di Lund in Svezia, lo presentò ufficialmente alla stampa.
La produzione si espande
Dopo l’esordio svedese, ebbe luogo la diffusione europea del Tetra Pak. Nel 1958 la gamma di macchine per produzione tetraedrica fu ampliata per includere la confezione monodose da 200ml, per latte e bevande gassate.
Dimensione mondiale
Negli anni ’60 il Tetra Pak raggiunse ogni angolo del globo. Dal Messico all’URSS, fino agli Stati Uniti, dove fu allestito uno stabilimento in South Carolina.
La Parmalat
Nello stesso periodo, il Tetra Pak arrivò anche in Italia, grazie alla Parmalat, in sostituzione delle tradizionali bottiglie di vetro.
Le confezioni
Dallo stabilimento di Rubiera (RE) uscivano le confezioni da mezzo e un litro.
200 ml a canna
Quelle da 200 ml permettevano di bere il contenuto in una sola sorsata direttamente dal contenitore.
Pratico…
Si scelse di usare un imballaggio pratico e igienico che si prestava alla personalizzazione e comunicazione grafica. Un impiego impossibile con il vetro.
… ma anche no
Per gli adulti le confezioni di latte a forma tetraedrica comportavano una serie d’inconvenienti, come le immancabili gocce che cadevano al momento dell’apertura tagliandone la punta; lo spazio esagerato occupato in frigo e la scarsa maneggevolezza.
Gioia per i piccoli
I più piccini, invece, si divertivano a giocare con le confezioni vuote, inserendone una sull’altra e creando curiose piramidi.
Il Tetra Brik
Con il Tetra Pak e il successivo – nonché attuale – Tetra Brik è possibile conservare i liquidi per mesi senza congelarli. Questa caratteristica diede origine allo slogan: “Protegge ciò che è buono”.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (E.M per 70-80.it)