Composto e cantato nel 1971 da Isaac Lee Hayes (1942-2008), il brano Shaft ebbe un successo planetario, raggiungendo la prima posizione nella Billboard 200 e Billboard Hot 100 ed ottenendo anche il premio Oscar per la migliore canzone, il primo per un compositore nero.
Shaft
Dotata di un ritmo incalzante e progressivamente travolgente, Shaft (o meglio Theme from Shaft) è considerata la sigla più rappresentativa del genere poliziesco anni ’70.
La versione disco
Nella sua versione disco è uno dei pezzi immancabili nelle serate e nelle compilation anni ’70. Nel 2014, Shaft è stato aggiunto al National Recording Registry della Biblioteca del Congresso per il essere «culturalmente, storicamente o esteticamente rilevante».
Nella scuderia della Stax Records
Musicista, doppiatore, attore e cantante di musica soul statunitense, Hayes è stato uno dei maggiori esponenti della Stax Records.
Black music
Cioè l’etichetta che negli anni sessanta e settanta era la principale antagonista della Motown nel campo della black music.
Scientology
Membro convinto di Scientology, Isaac Hayes prestava la voce al personaggio Chef della serie South Park.
South Park
La sua fedeltà all’organizzazione era tale che quando gli ideatori di South Park decisero di mandare in onda un episodio su Scientology, con Chef intrappolato nello stanzino, Hayes, fortemente offeso, decise di licenziarsi dallo staff della serie.
La morte di Chef
Per ovviare al problema, evitando un inopportuno cambiamento di voce, i creatori Matt Stone (1971) e Trey Parker (1969) decisero di eliminare il personaggio di Chef facendolo morire nel primo episodio della decima stagione, Il ritorno di Chef.
2008
Il 10 agosto 2008 Hayes fu trovato privo di sensi dalla moglie, nella sua casa nei pressi di Memphis, Tennessee, vicino ad un tapis roulant ancora funzionante.
La morte prematura
A nulla valsero i tentativi di rianimazione dei paramedici che lo trasportarono al Baptist Memorial Hospital dove fu dichiarato morto alle 2:08.
66 anni dopo 10 giorni
Avrebbe compiuto 66 anni dieci giorni più tardi.
Podcast
Qui ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)