Caso raro di un Lato B che raggiunge lo stesso successo del Lato A di un 45 giri (i casi del superamento erano abbastanza frequenti, ma il pari livello era rarissimo), Sara era stata pubblicata come seconda lettura del famoso Sotto il segno dei Pesci di Antonello Venditti (dal segno zodiacale del cantautore, nato il 08/03/1949), dal cui omonimo LP del 1978 entrambi i pezzi erano tratti.
Bilancio vendittiano
Sara, è una rappresentazione (ancorché meno evidente di Sotto il segno dei Pesci) perfettamente aderente di un periodo sociale che vedeva la disillusione delle utopiche aspettative del ’68 esprimersi nei turbamenti studenteschi e proletari del ’77 (il cosiddetto “riflusso”).
Venditti venduto
Allo stesso tempo sottoscriveva un bilancio dell’impegno di Venditti in un momento che vedeva il suo storico pubblico politicizzato accusarlo di essersi venduto al mercato.
Qualcosa di grande
Sara, dai più considerata una dolce ninna nanna d’amore di un ragazzo ed una ragazza coinvolti in qualcosa di grande, inaspettato, bello, ma allo stesso tempo problematico e foriero di incertezze e difficoltà, fu in realtà molto criticata dal movimento femminista.
Il ragazzo sul banco degli imputati
Sul banco degli imputati, ovviamente, veniva posto il ragazzo del testo, reo di prendere le distanze dalla gravidanza (“il tuo bambino”, non il “nostro”), tutto preso dai suoi impegni di vita (“Mi devo laureare”), mere scuse per non assumere la responsabilità della paternità (“forse un giorno ti sposerò”).
Esegesi del testo
L’esegesi del testo rivelata dalla ex moglie di Venditti, Simona Izzo (1953), vuole la canzone ispirata alla vera storia di una compagna di classe dell’attrice del liceo Mamiani.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)