Gabriella Bisi (1952-1987) era un architetto milanese, impegnata come arredatrice per l’azienda di famiglia.
Sposatasi giovanissima, la Bisi era rimasta vedova nel 1974, a soli 24 anni, a causa di un tragico incidente stradale in cui il marito, Sergio Princivalli, era rimasto ucciso.
La casa a Rapallo
Gabriella Bisi amava trascorrere vacanze e numerosi week-end nel Golfo del Tigullio a Rapallo (Ge), in Via dei Pini, presso la casa di famiglia.
La sera del 1° agosto 1987
Anche sabato 1º agosto 1987 la meta di Gabriella fu la città ligure, per trascorrere qualche giorno al mare con alcune amiche milanesi, prima di un viaggio sull’isola di Ponza.
La cena con l’amante
L’arrivo fu contraddistinto da una cena con Mauro Gandini (1950), imprenditore alberghiero di Santa Margherita Ligure, sposato, con il quale la Bisi aveva una relazione.
La notte
La notte trascorsa insieme fu narrata con discrezione ad un’amica la mattina successiva, quando Gandini la accompagnò a San Lorenzo in Costa, sulle alture di Santa Margherita.
La domenica
L’intera domenica, la Bisi la trascorse in compagnia delle amiche e della madre di una di loro.
Le telefonate
Nel pomeriggio, la donna ricevette due telefonate da Gandini, che annullò il loro appuntamento serale, giustificandosi per impegni con la moglie.
L’uscita di domenica sera
La sera del 2 agosto la Bisi, accettò l’invito a cena delle amiche a Santa Margherita, previo ritorno a Rapallo dichiaratemente per cambiarsi e prendere la sua Fiat 127.
L’appuntamento bucato
Quella sera, tuttavia, Gabriella non comparve all’appuntamento con le amiche alla trattoria “Da Paladino“. Le telefonate dell’amica Cristina Patrini nella sua casa di via dei Pini rimasero senza risposta.
Le chiamate all’amante
Il giorno successivo, la stessa Cristina chiamò Gandini, che tentò di rassicurarla, suggerendo che Gabriella fosse partita per Corniglia, frazione di Vernazza (SP) per trascorrere del tempo con alcuni amici milanesi. Sorsero tuttavia dubbi su questa versione, poiché Gabriella non era solita cambiare i piani senza avviso.
Le ricerche e l’allarme
Le ricerche degli amici nei giorni successivi non portarono a nulla e l’allarme per la scomparsa venne lanciato il 6 agosto.
Il secondo (presunto) appuntamento
Gandini e un’amica di Gabriella, Silvia Albini, si recarono a Corniglia per scoprire che la donna non era attesa da nessuno.
Le inconguenze
La polizia, durante le perquisizioni nella casa di via dei Pini trovò la porta chiusa non a chiave, una finestra aperta, 2 milioni di lire sul tavolo per la vacanza a Ponza, una sveglia impostata per le 8:10 e del caffè non consumato.
L’ipotesi del rapimento
L’ipotesi di un rapimento con richiesta di riscatto fu esclusa dal padre di Gabriella, Giuseppe Bisi, il quale sottolineò il carattere a conduzione familiare della loro azienda.
L’autostop
Si scoprì che nessun autista delle corriere in servizio quella sera tra Santa Margherita e Rapallo ricordava di averla caricata, ma una coppia di pensionati riferì di essere stata avvicinata da una donna che cercava un passaggio per Rapallo, rifiutando poiché si dirigevano verso Camogli.
Le indagini
La cerchia di amici di Gabriella fu sentita, ma gli inquirenti, nonostante numerosi interrogatori, trovarono poche piste, poiché la donna scomparsa conduceva una vita trasparente tra lavoro e amicizie.
La macabra scoperta
Il 13 agosto 1987, poco più di dieci giorni dopo la sua scomparsa, una telefonata anonima alla polizia svelò il luogo in cui era il cadavere di Gabriella Bisi.
La Collina delle Grazie
Su un’altura chiamata Collina delle Grazie, lungo la via Aurelia tra Zoagli e Chiavari, la donna fu trovata strangolata nella serata del 2 agosto, con gli slip neri del suo costume e con l’ausilio di una robinia come sorta di garrota. Successivamente, l’assassino cercò di bruciare il corpo.
L’alibi di Gandini
L’attenzione degli investigatori si concentrò immediatamente su Mauro Gandini. Pur ammettendo la relazione con la vittima, l’imprenditore fornì un alibi inossidabile per la serata di domenica, trovandosi a una festa in una villa a Santa Margherita, circondato da almeno venti testimoni che avrebbero confermato la sua versione.
L’archiviazione
Il 15 agosto 1990, il caso venne definitivamente archiviato, lasciando irrisolto l’enigma della morte di Gabriella Bisi, un’ombra di mistero che oscurò la bellezza del Golfo del Tigullio. Recentemente del caso si è occupata anche la trasmissione RAI, Chi l’ha visto?, ma senza introdurre elementi rilevanti per la soluzione del delitto.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)