Uomo dotato di poteri soprannaturali, utilizzatore consapevole di aree sconosciute della psiche umane o ennesimo mistificatore in cerca di pubblicità?
Negli anni 60 e 70 Gerard Croiset (nato Gerard Boekbinder, 1909 – 1980), parapsicologo, psicometrista e sensitivo olandese, divise l’opinione pubblica tra sostenitori e scettici.
A Croiset veniva infatti spesso chiesto di aiutare gli investigatori della polizia a rintracciare le persone scomparse, conseguendo una notorietà tale che la RAI gli dedicò nel 1973 lo sceneggiato ESP, con Paolo Stoppa (1906-1988), disponibile su RaiPlay
La presa di coscienza dei poteri
Croiset spiegò di aver cominciato a prendere coscienza delle sue doti quando, da giovane, lavorava per un riparatore di orologi. Lì, tenendo in mano un righello appartenente al suo datore di lavoro, vide eventi che gli riferì e che egli confermò essere reali ed anche accurati.
La nonna
Nella sua autobiografia, Gerard Croiset tuttavia scrisse che i prodromi del suo dono si manifestarono durante l’infanzia, quando accarezzando sulla guancia malata, sua nonna traeva un grande piacere, “segnale del potere spirituale che già allora si sprigionava dalle mie mani”.
La luce
Croiset spiegò che le sue visioni erano precedute da una fortissima luce, seguita da una nebbia luminosa grigio violetta che si frapponeva tra lui e la luce consentendogli di “vedere i fatti”.
La facoltà di parapsicologia
Nel 1945 Croiset incontro il professor Wilhelm Tenhaeff (1894-1981) dell’Università di Utrecht, specialista in psicologia, ma interessato ai fenomeni paranormali, che esaminò a lungo il sensitivo e, a seguito delle sperimentazioni condotte, ottenne l’autorizzazione a istituire una facoltà di parapsicologia.
Primi lavori
Dopo la Seconda guerra mondiale, Croiset, le cui asserite abilità erano ormai note, fu spesso consultato dalle autorità di polizia olandesi per casi riguardanti persone scomparse (in particolare bambini) od omicidi.
Chiaroveggenza tattile
L’attività ricognitiva di Croiset si esternava toccando un oggetto appartenuto a una persona scomparsa, oppure una sua fotografia, che fungeva da catalizzatore. Coi bambini il potere del veggente era più forte, soprattutto per quelli che si temeva potessero essere affogati, forse per un’esperienza traumatica subita dallo stesso Croiset nell’infanzia, quando rischiò di morire.
La donna assassinata
Tra i casi che ebbero più risalto, vi fu quello di una donna uccisa, della quale Croiset ispezionò l’abitazione, fornendo informazioni accurate sul suo omicidio e addirittura il nome del suo assassino (che corrispondeva a quello di un uomo detenuto in relazione al crimine).
Guaritore psichico
La sua fama travalicò presto i Paesi Bassi, assurgendo anche a “guaritore psichico“, attività che svolgeva presso la sua “clinica”.
I bambini australiani
Nel 1966 fu invitato in Australia per collaborare in un’indagine relativa alla scomparsa di tre bambini, di cui si erano perse le tracce su una spiaggia di Adelaide. La polizia era scettica sul suo apporto e quindi le spese di trasferta del veggente furono pagate da un ricco magnate immobiliare, che era interessato al caso.
Buco nell’acqua
La pubblicità fu tale che le idee di Croiset furono ritenute degne di considerazione, sebbene non fu poi trovata alcuna traccia dei bambini scomparsi.
La moglie del manager di Murdoch
Nel gennaio 1970 Croiset partecipò alle indagini sul rapimento di Muriel McKay (1914-1970), moglie di Alick McKay, vicepresidente della News Corp. di Rupert Murdoch (1931), scambiata dai sequestratori per la moglie di quest’ultimo, Anna Maria dePeyster (1944).
La fattoria
Un amico della famiglia McKay, Eric Cutler, chiese a Croiset di aiutarla a localizzarla: il parapsicologo riferì che la donna si trovava in una fattoria bianca nel nord o nord-est di Londra, nei cui pressi c’erano un’altra azienda agricola ed un aeroporto abbandonato. Il sensitivo affermò che se non fosse stata ritrovata entro 14 giorni, Muriel sarebbe morta.
La prima condanna per omicidio senza corpo
Il corpo della donna non fu mai ritrovato e due fratelli, che effettivamente avevano una fattoria in zona (Arthur e Nazimoodeen Hosein), furono incolpati del suo omicidio, divenendo il primo caso nella storia britannica di una condanna per omicidio senza individuazione del cadavere.
L’aereo caduto sulle Ande
Nel 1972 Croiset fu consultato più volte per fornire assistenza nella localizzazione di un aereo scomparso, presumibilmente precipitato sulle Ande, ma le sue indicazioni si rivelarono vaghe e in definitiva errate.
Genette Tate
Sei anni dopo, il capo della polizia del Devon, in Inghilterra, assunse Croiset per indagare sulla scomparsa della tredicenne Genette Tate (1965-?). Tuttavia, il sensitivo non fornì informazioni utili ed il caso rimase irrisolto.
L’Italia
Anche in Italia Croiset ebbe modo di collaborare nelle ricerche di persone scomparse.
La prima volta fu sul caso di Ermanno Lavorini (1958-1969), un bambino undicenne rapito il 31 gennaio 1969 a Livorno, per il quale Croiset sostenne la morte per annegamento, ma che fu ritrovato poco più di due mesi dopo nella pineta di Vecchiano (Pisa).
Aldo Moro
La seconda occasione, fu eclatante: nientemeno che il rapimento di Aldo Moro (1916-1978), politico e giurista, rapito e successivamente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 a Roma. In quell’occasione Croiset indicò quale luogo di reclusione di Moro una casa dai mattoni rossi con due leoni di marmo, dalle parti di Santa Maria Maggiore a Roma. Indicazione che però si rivelò infondata.
La nave di Ippolito Nievo
Stanislao Nievo (1928-2006), pronipote dello scrittore e patriota Ippolito Nievo (1831-1861), chiese a Croiset di rintracciare il relitto della nave su cui l’avo era morto, nel 1861 vicino a Capri.
La roccia
Il parapsicologo, telefonicamente, spiegò che a 100 metri dal posto dove giaceva il relitto, verso ovest, “c’era una grande roccia, alta 70 metri sul fondo”. Le successive ricerche condussero ad un relitto di una nave a vapore, che però non potè essere associata con precisione a quella di Ippolito Nievo.
Conclusioni
A dispetto della notorietà acquisita, i successi autenticati di Croiset furono pochi e, rispetto ai fallimenti, la percentuale di riuscita non superò statisticamente quella del caso.
L’esame controllato
Un esame controllato del Comitato belga per l’indagine scientifica sui fenomeni ritenuti paranormali non rivelò alcuna particolare abilità psichica.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)