Anni 60-70. L’ora del baco di Sergio Paoli: 34 boomer si ribellano all’intelligenza artificiale attraverso una originale ed estrema sfida

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Sergio Paoli (1964), ex poliziotto (ora in pensione), con esperienze autoriali sul mensile satirico Così e Cosà, dove ha pubblicato diversi racconti, curatore di una rubrica di riflessione e costume su un notiziario sindacale ed estensore di testi per fumetti, mette a frutto le sue esperienze letterarie in L’ora del baco, “la vita dei boomer raccontata all’intelligenza artificiale”. Un curioso esperimento di scrittura che 70-80.it ha voluto approfondire.
A proposito: l’immagine di apertura è stata creata dalla I.A. in risposta alla domanda: “Crea un immagine di un boomer che vuole contrapporsi alla I.A.”…. 

L’intervista

(70-80.it) – Da dove arriva l’idea di questo libro?
(Sergio Paoli) – Un paio d’anni fa, mi sono reso conto che stavo prendendo la fastidiosa abitudine (che odiavo e che avevo anch’io subìto da giovane) di iniziare buona parte dei discorsi con le frasi ”eh, ai miei tempi, le cose erano diverse…”  (“ai miei tempi per avere la registrazione di una canzone, bisognava sintonizzare la radio e poi schiacciare PLAY e REC sperando che il DJ tacesse…”; “ai miei tempi per vedere un cartone animato dovevamo aspettare la TV dei ragazzi, mica come adesso…”).

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Autocensura

Non potevo essere proprio io a perpetuare quell’odiosa tortura che tanto mi aveva infastidito da giovane. Così mi sono imposto una dignitosa autocensura. La voglia di raccontare quel “Ai miei tempi” però era forte. Così ho iniziato a pubblicare quei ricordi sul mio vecchio blog.

Libera scelta

In questa maniera, spiegavo, chi andrà a leggerli lo farà di sua spontanea volontà e  non potrò essere accusato di imposizione. Ho iniziato a ricordare le partite di pallone in strada, le piste delle biglie al mare, la scuola, l’asilo, i motorini, i primi film “audaci”, la discoteca, i motorini e così via.

sergio paoli

Non solo “come stavano meglio”

Non ho voluto cadere nel trito “come stavamo meglio” e non ho cercato facili paragoni tra la vita di allora e quella di adesso. Ho solo raccontato, cercando di cogliere l’ironia, la comicità e la vena poetica di certe situazioni in cui viveva e cresceva un gruppo di ragazzini negli anni settanta.

Frammenti di vita vissuta

Quei frammenti di vita hanno presto suscitato un certo interesse e non solo dai lettori della mia zona, ma anche dai boomer di altre parti d’Italia.

La spuma e le biglie ovunque

Le discussioni in merito alla spuma o a un determinato pallone di plastica dell’epoca o alle biglie dei ciclisti ispiravano accese discussioni, ricordi, paragoni. Fu a quel punto che decisi di riprendere in mano tutti quei frammenti, di riorganizzarli, di riscriverli per bene aggiungendone altri, per raccogliere il tutto in un unico lungo racconto.

sergio paoli
Sergio Paoli, autore de L’ora del baco

Distopico

Per renderlo più godibile e non ridurre il tutto ad un lungo “come eravamo”, ho infine voluto inserirlo all’interno di una storia più attuale, anzi distopica, trasformando questi ricordi in una immaginaria trasmissione radiofonica, nella quale trentaquattro boomer sfidano l’Intelligenza Artificiale.

L’ora del baco

(70-80.it) – Perché il titolo L’ora del baco?
(Sergio Paoli) – Il Baco era una scriteriata modalità di discesa con gli slittini che mettevamo in atto da ragazzini. Ci si attaccava uno dietro all’altro a pancia in giù e una volta formato un lungo serpentone, ahimè, sprovvisto di sistema di frenata, si scendeva lungo le ripide strade innevate del paese.

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Il legame

In questo modo, il legame che univa ogni componente della catena al precedente e al successivo, era di fatto indissolubile e la sorte di ognuno sarebbe stata inevitabilmente condivisa. Ecco, L’ora del baco è quel momento in cui realizzi che oramai i giochi sono fatti, che non puoi tornare indietro e non puoi più chiamarti fuori. Nel romanzo, oltre che nel momento della discesa vera e propria, ritorna anche in seguito, coi protagonisti ormai adulti e accomunati da un unico ineluttabile destino…

I.A.

(70-80.it) – Il connubio IA/boomer non è immediato. Qualcuno potrebbe dire che sono mondi opposti…
(Sergio Opposti) – Non direi opposti. Non dimentichiamo che le potenzialità dell’informatica attuale sono frutto delle intuizioni, del genio e del lavoro della generazione dei baby boomer e addirittura della precedente generazione “silenziosa” (la generazione silenziosa contraddistingue i nati dal 1928 al 1945, che hanno preceduto i baby boomer, cioè i nati dal 1946 al 1964, ndr).

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Boomer digitali

Molti Boomer sono perfettamente a loro agio nel mondo digitale e di conseguenza traggono vantaggio e si destreggiano anche con le nuove espressioni della tecnologia di ultima generazione, compresa l’Intelligenza Artificiale.

La valigia dei ricordi

I boomer hanno però dalla loro un bagaglio di ricordi e di esperienze irripetibili, maturate in quel periodo fantastico degli anni settanta, che le generazioni successive, ovviamente, non hanno. Vedremo in futuro quali e come saranno i ricordi di chi è ragazzo adesso.

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Seguito

(70-80.it) – Il romanzo non sembra fine a se stesso: seguiranno altre iniziative? Magari dei podcast?
(Sergio Paoli) – E’ ancora presto per fare dei progetti, anche se i primi dati di vendita sono molto buoni e lusinghieri. Se sarà confermata in libreria la buona risposta rilevata con i racconti sul web, valuterò sicuramente l’ipotesi di un seguito, partendo da dove i racconti si sono fermati.

Podcast

Il podcast potrebbe essere una buona idea, visto che il romanzo, di fatto, è una lunga trasmissione radiofonica. Per ora mi limito a curare la promozione e le presentazioni del libro. A questo proposito, sono particolarmente contento di aver ricevuto degli inviti da parte di alcune radio, incuriosite da questo romanzo che parla, come dicevo di una specialissima trasmissione radiofonica.

La scia degli anni ’60

(70-80.it) – Le grandi piattaforme di streaming video on demand, come Netflix e Prime Video ultimamente strizzano l’occhio agli anni 60 e 70 che agli 80. Come mai?
(Sergio Paoli) – Negli anni 60 eravamo in pieno boom economico e negli anni 70, nonostante il vento stesse cambiando, si viveva sull’onda del periodo precedente, in una sorta di bonaria ubriacatura di benessere. Un benessere semplice, molto materiale, ma anche ricco di importanti innovazioni.

Differenze tra decenni

Le relazioni umane erano più concrete e tutto sommato sincere e in quelle condizioni si era predisposti a vivere e a divertirsi in maniera molto differente dai successivi anni 80. Le testimonianze degli anni 70 sono molte, ma non moltissime: foto, filmati e registrazioni audio erano comunque relativamente costosi e nessuno poteva permettersi di avere a casa qualche migliaio di fotografie o di filmati.

Il mistero dei ’60

Quel periodo quindi conserva un certo alone di mistero che contribuisce a dargli una potenzialità in più. Dagli 80 in poi non possiamo immaginare quasi nulla, è già tutto esageratamente documentato. Inoltre il paragone tra i movimenti e le tendenze giovanili degli anni 60 e 70, confrontati con quelli del decennio successivo è impietoso: Da una parte abbiamo i movimenti Hippy, i sessantottini, i gruppi rock, le grandi contestazioni e dall’altra i Paninari…

Peace & love?

(70-80.it) – Non sarà che il passato è visto più col cuore che col cervello? Diciamo la verità, non furono solo rose e fiori…
(Sergio Paoli) – Sicuramente. Come dicevo prima, colmiamo una carenza di testimonianze con ricordi spesso indefiniti e a volte edulcorati, ma assieme alla disco music, al rock, alla televisione a colori ci siamo sobbarcati la crisi energetica, i conflitti e il terrorismo, mangiavamo davvero poco sano, la sicurezza e la prevenzione erano approssimative e sporcavamo incoscientemente l’ambiente.

Libri fisici nel 2024

(70-80.it) – Vendere un libro fisico nel 2024 è arduo. Fiducioso o temerario?
(Sergio Paoli) –  Acquistare o anche prendere in biblioteca un libro di carta ha ancora un suo fascino che i lettori digitali o gli audiolibri non riescono ad intaccare nonostante l’evidente praticità d’uso di questi ultimi.

Al boomer quel che è del boomer

Generalizzare non è mai una buona idea, ma credo di poter azzardare che i boomer, per come li conosco, sono tendenzialmente orientati al libro cartaceo, meglio se acquistato in libreria, mentre le generazioni seguenti, sono via via portate all’acquisto on line fino alla fruizione in formato digitale delle opere letterarie. L’ora del baco ha un target di lettori piuttosto ampio, incentrato su un’utenza dai quarant’anni a salire, e quindi sostanzialmente orientata al libro fisico, quindi non posso che essere fiducioso della scelta operata assieme all’editore. (70-80.it)

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