Per chi è stato bambino negli anni 80 é praticamente impossibile non averci giocato. Tante e tali sono state le Sorpresine che si trovavano come gadget nelle merendine del Mulino Bianco, che ancora oggi nel vederle si apre qualche cassetto della memoria, o meglio…. qualche scatolina!
Ritroviamole, assieme alla loro storia.
La nascita del marchio Mulino Bianco
La linea Mulino Bianco della Barilla apparve nei supermercati italiani nel 1975. I primi furono i biscotti, presentati con caratteristiche che richiamavano il ritorno ai valori passati e alle atmosfere rurali, ricche di simbolismi: tradizione, ingredienti genuini e qualità.
Valori
Un’idea geniale in quegli anni di piombo, in cui sembrava che l’urbanizzazione e l’industrializzazione avessero fatto dimenticare i valori sani di un tempo.
Successo immediato
Il marchio fu anche una risposta alle difficoltà che l’azienda – fino ad allora produttrice di sola pasta – ebbe in quegli anni di inflazione galoppante e blocco dei prezzi di prima necessità.
La linea
Ai biscotti si aggiunsero allora merendine, torte e pani. Sarebbe stato un successo immediato: già nel 1979 Mulino Bianco avrebbe acquistato la leadership dei prodotti da forno.
Pubblicità e raccolte punti
La promozione del marchio fu accompagnata da campagne pubblicitarie vincenti e dalla proposta di oggetti regalo da collezionare attraverso la raccolta delle “spighe”, i punti che si ritagliavano dalle confezioni.
Il Coccio
È nel 1978 che nacque il primo di una lunga serie di gadget: il Coccio, la tazza per la colazione ispirata al mondo contadino decorata con disegni stilizzati e dai colori neutri nello stile della terracotta fatta a mano. Seguirono zuccheriere, brocche, piatti e biscottiere della stessa forgia.
Merendine e Sorpresine
Ma è con la nascita, nel 1983, delle merendine, che apparve il regalo più amato: da allora le case degli italiani saranno letteralmente invase dalle Sorpresine del Mulino Bianco.
Le scatole di fiammiferi
Racchiuse nelle indimenticabili confezioni a forma di scatole di fiammiferi furono ideate da Graziella Carbone (1946), esperta di campagne promozionali.
750!
Nei 7 anni (1983-1990) in cui è durata l’operazione sono state create 750 diverse Sorpresine, che nel tempo sono passate da essere giochi a oggetti di culto ricercati dagli appassionati del vintage.
Creatività tutta italiana
Si tratta ora di veri e propri pezzi da collezione che esprimono tutta la potenza della manifattura italiana: le Sorpresine, sia per la parte creativa che per la loro produzione, sono un classico tutto made in Italy.
La scatola di fiammiferi
La scatolina dei fiammiferi era l’oggetto simbolo della cucina di casa. I fornelli a gas non avevano all’epoca l’accensione automatica e il fiammifero rappresentava il focolare, la famiglia e quindi gli affetti. Inoltre si trattava di una forma tra le più adatte ad essere collezionate.
1984: Il maxi-sorpresiere
Il maxi-sorpresiere nacque proprio per facilitarne la raccolta. Nel 1984 ispirò a sua volta un regalo, inaugurando un gioco di auto-citazioni che sarebbe poi diventato abituale: ci furono gommine che riproducevano altre sorprese grandi, block notes con la stessa forma delle gomme e via dicendo in una geniale mise en abyme di prodotti che pubblicizzavano se stessi.
Le Sorpresine del Mulino Bianco
Per la creazione delle Sorpresine si partì dalla rielaborazione di giochi esistenti (domino, mercante in fiera, gioco delle coppie) per passare poi all’invenzione di nuovi giochi di carte e ai percorsi con le palline metalliche. Seguirono origami, normografi, oggetti legati al mondo della scuola, lenti, carte geografiche e le celebri gommine.
Gli Allegri Cancellini
A forma di biscotto, di merendina, di confezione di biscotti, li ricordiamo tutti ed è facile capire perché: 316 milioni! Tanti furono gli esemplari totali prodotti dalla Locati Trading in provincia di Varese.
Il laboratorio
Fu in questo laboratorio che si realizzarono le prime gomme in termoplastica, con una tecnica che sfruttava il calore per modellarne finemente i dettagli.
Gommine sempre più elaborate
I primi Cancellini riproducevano in miniatura le Crostatine alla marmellata di fragola, albicocca e al cioccolato. Poi arrivarono quelli dei Biscotti, del Tegolino, della Tortina Campagnola e del Baiocco. Nel 1984 iniziò l’era delle gommine tampografate, cioè con stampa a colori dei particolari.
Un successo incredibile
Il successo delle gommine a forma di prodotto fu senza precedenti in Italia. Quasi nessuno le usava per cancellare, ma tutti i bambini le portavano a scuola per giocare e scambiare i doppioni.
Trick or treat
Nel 1984 in Inghilterra accadde un incidente che avrebbe messo indirettamente fine alle gommine a forma di prodotti commestibili. Durante l’uscita per la tradizionale raccolta di “dolcetti o scherzetti” di Halloween un bambino di sei anni morì soffocato per aver ingerito delle riproduzioni in gomma a forma di hamburger di una nota catena di fast food.
Stop alle gommine
L’azienda sospese subito, in via preventiva, la produzione di qualsiasi piccolo oggetto che raffigurasse alimenti, prima ancora che, in seguito a questo incidente, uscissero le normative che ne disciplinavano la commercializzazione.
Confusione
Da allora nessun gadget che riproduca un prodotto commestibile può più essere abbinato al prodotto vero, in modo da evitare qualsiasi possibilità di confusione.
Il Piccolo Mugnaio Bianco
Nel 1985 comparve la figura del Piccolo Mugnaio Bianco. Creato dalla disegnatrice Grazia Nidasio (1931-2018), conquistò i bambini italiani per quasi 10 anni. Protagonista di divertenti cortometraggi animati, era un personaggio in miniatura perdutamente innamorato della Bella Clementina. A partire dal 1985 furono anch’essi protagonisti di numerose sorpresine.
Italia 90
Nel 1987 le scatole di fiammiferi scomparvero per lasciare spazio a delle buste di plastica atte a contenere giocattoli più grandi. Ma nel 1989 furono reintrodotte, con una serie speciale dedicata ai mondiali di calcio Italia 90.
La fine di un’era
Alla fine del 1989 la comunicazione Mulino Bianco si aggiornò. L’agenzia Young & Rubicam abbandonò completamente lo scenario agreste cercando di riproporre i valori e i sentimenti di quel mondo nella realtà quotidiana.
Nel marzo 1996 infine la Barilla, in risposta all’attacco degli hard discount, eliminò le promozioni, per ridurre mediamente i prezzi del 12%.
A volte tornano
Ma le Sorpresine del Mulino Bianco sono state troppo amate perché i clienti del marchio non ne richiedessero a più riprese il ritorno.
2010
Nel 2010 si tentò di proporne una versione digitale e nel 2016 una riproduzione in edizione limitata di 1340 esemplari di maxi-sorpresieri contenenti 18 scatoline ciascuno è stata messa in palio in un concorso abbinato alle merendine. (A.F. per 70-80.it)