Nel 1982 i Payolas (stilizzato come Payola$, dal famoso scandalo statunitense del 1960 che aveva portato alla luce la pratica di alcune case discografiche di pagare dj e direttori radiofonici per favorire la messa in onda di loro prodotti musicali), duo new wave canadese, pubblicarono un 33 giri (No stranger to danger) contenente un brano particolarmente orecchiabile per il suo layout pop-rock: Eyes of a stranger. Che in Italia ebbe un curioso trattamento…
La denominazione sfortunata
Va anzitutto detto che la denominazione Payolas non risultò particolarmente felice per i componenti Paul Hyde (1955, originario dello Yorkshire, con simpatie skinhead) e Bob Rock (Robert Jens Rock, 1954, quindi non è un nome d’arte).
La mediazione
I quali, proprio per il richiamo allo scandalo musicale americano, furono invitati dalla loro casa discografica (A&M) a modificarlo prima in Payola$ e poi, nel 1985, in Paul Hyde and the Payola$ fino allo scioglimento del gruppo nel 1988 (il duo si sarebbe riformato dal 2003 al 2008).
Nella scia di Bowie
Influenzati da artisti musicali come David Bowie (1947-2016), Slade, T. Rex, i Payolas seppero incorporare nel loro sound elementi di reggae, dub, pop, punk e – ovviamente – new wave.
Successo veloce
E proprio nelle prime discoteche italiane di musica afro (subcultura giovanile degli anni ’80) i dj iniziarono a suonare il pezzo dei Payolas Eyes of a stranger in forma velocizzata (facendo girare il brano del long playing a 45 giri anziché a 33 giri).
Equivoco
Generando il curioso effetto che il brano originale, raramente suonato, veniva considerato artefatto.
Le carriere soliste
Paul Hyde e Bob Rock, dopo lo scioglimento a due riprese dei Payolas hanno proseguito una positiva carriera solista nell’ambito del pop-rock.
Podcast
Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)