1980: anticipata da due episodi pilota arriva in Italia Fantasilandia, l’isola dei sogni che si realizzano, ma che si rivelano spesso peggiori della realtà

fantasilandia

Nonostante il successo, la serie tv Fantasilandia non andò oltre la settima stagione a causa dei problemi sul set creati da uno dei due protagonisti, Hervé Villechaize, che importunava le attrici con continue proposte sessuali. Il suo licenziamento non fu però apprezzato dal pubblico, che punì l’allontanamento con un drastico calo di ascolti che portò alla chiusura anticipata del telefilm.

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Terra dei sogni

L’idea di Fantasilandia era semplice quanto geniale: un luogo vacanziero particolare (un’isola), gestito dall’affascinante signor Roarke (il messicano Ricardo Montalbán, 1920-2009) insieme al fido Tatoo (appunto il citato Hervé Villechaize, 1943-1993), dove gli ospiti potevano realizzare i loro sogni grazie a situazioni create ad hoc dai gestori attraverso un nutrito numero di attori.

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La morale

Fantasilandia aveva una morale, in quanto raramente le vacanze evolvevano come voluto dai protagonisti. Che infatti finivano col preferire la realtà.

Episodi pilota per testare il gradimento

Trasmessa dal canale ABC dal 20 gennaio 1978 al 19 maggio 1984, negli USA come in Italia (tre anni dopo, su Canale 5), fu anticipata (il 14 gennaio 1977) da un episodio pilota, diviso in due parti e intitolato semplicemente Fantasy Island. Un secondo episodio pilota, dal titolo Return to Fantasy Island, fu trasmesso, sempre diviso in due parti, il 20 gennaio 1978, subito seguito dalla serie.

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La variante Hervé Villechaize

Curioso l’epilogo della serie.
L’attore Hervé Villechaize, che impersonava Tatoo, creò numerosi problemi sul set di Fantasilandia, con continue proposte sessuali alle donne e litigando con i produttori.

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Epilogo

Fu pertanto inevitabilmente licenziato alla fine della sesta stagione. Gli ascolti risentirono però pesantemente della sua sostituzione, tanto che Fantasilandia non andò oltre la stagione 7.

Alcolismo e depressione

In conseguenza della sua instabile salute (soffriva di una forma di nanismo) e dei suoi problemi professionali, negli ultimi anni della sua vita Villechaize divenne un alcolista e depresso, con comportamenti anche violenti.

Il tragico (reale) finale

Nel 1993 si tolse la vita con un colpo di pistola mentre era a casa sua e fu trovato agonizzante da sua moglie, Kathy Self. Morì in ospedale a North Hollywood, California, all’età di 50 anni. (M.L. per 70-80.it)

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