1965. Lago di Garda: decine di turisti vedono il mostro del lago. Diverrà per tutti Bennie

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Il più grande lago d’Italia non poteva farsi mancare il suo mostro: se ce l’ha quello di Como, il Garda non poteva rimanerne privo.
E infatti non lo è: il 17 agosto 1965 decine di turisti, nell’area della Baia delle Sirene, vedono, apparentemente per la prima volta (ma tra poco appureremo che non è così), quello che descriveranno come un dinosauro acquatico di una quindicina di metri.

Bennie

Il serpente lacustre (ma, secondo alcuni testimoni, la bestia vista sarebbe stata dotata anche di zampe), sarebbe stato chiamato, nei decenni a venire, Bennie. Affettuoso diminutivo derivante da Benàco, antico appellativo del Garda.

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Innocuo mostro

Anche perché la creatura, in tutti questi anni, non avrebbe mai fatto male a nessuno.

Schivo Bennie: meno di venti avvistamenti in cinquan’anni

Con meno di una ventina di avvistamenti da allora, con una certa intensificazione nel nuovo millennio, Bennie è parso prediligere le aree di Manerba del Garda e, appunto, la Baia delle Sirene, il cui fondale è da sempre considerato misterioso.

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La leggenda nella leggenda

L’area posta tra il paese di Garda e Torri del Benaco, contraddistinta dalla lingua di terra famosa come Punta San Vigilio, si chiama infatti così perché una leggenda vuole che tra i mulinelli dell’acqua si trovassero nei secoli scorsi creature metà donna e metà pesce.

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Le sirene

Sirene che in diverse occasioni avrebbero aiutato, attraverso una bevanda miracolosa, alcuni pescatori stremati dal freddo del lago a tornare a casa, sani e salvi, dalle proprie mogli.

Il Liquore delle Sirene e l’Elisir d’Amore

Dando così origine ad una bevanda oggi commercializzata tra i turisti come Liquore delle Sirene ed Elisir d’Amore.

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Bennie: la spiegazione scientifica

Tornando tuttavia a Bennie, dal punto di vista scientifico, gli avvistamenti registrati non sarebbero stati sempre archiviati come mera suggestione.

Siluro

Molti di essi sarebbero stati infatti giustificati con la presenza di grossi pesci siluro, che possono raggiungere quasi 3 metri di lunghezza per un peso di 150 chili.

Proporzioni

Ma le cui proporzioni possono essere facilmente aumentate coi riflessi dell’acqua, deformando le misure fino a quelle del preteso mostro.

Il Mostro del Po

Pesci che, a loro volta, hanno dato origine alla leggenda del Mostro del Po, di cui ci occuperemo in altra puntata di questa rubrica sui misteri degli anni 70 e 80.

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L’essere serpentiforme…

Angelo Modina, presidente dell’associazione di Toscolano Maderno Deep Explorers, attiva nelle ricerche subacquee, nel 2014, avrebbe captato la presenza di un essere serpentiforme a circa 300 metri di profondità.

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… o la massa di alghe

O, secondo altre interpretazioni, anche di una, decisamente meno suggestiva, massa di alghe accumulate ed agitate dalle correnti locali.

Gli antenati di Bennie

Per i sostenitori della sua esistenza, Bennie potrebbe essere l’erede di una antica dinastia di mostri, se è vero che antichi testi dal ‘700 riferiscono che i monaci dell’Isola di Garda (la più grande isola del lago) erano stati in più occasioni terrorizzati dalla vista di un gigantesco serpente uscito da una grotta del lago.

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Il monastero sul mostro

Effettivamente, diverse sono le rappresentazioni storiche locali di creature mostruose avvistate da un luogo che, nel 1221, san Francesco d’Assisi (1181-1226), giunto a visitare l’isola, reputò luogo ideale per una comunità di frati, convincendo Manerba a donargli l’area scogliosa della parte settentrionale per realizzare un piccolo romitorio.

Dante

Nel 1227 l’eremo accolse sant’Antonio di Padova (Fernando Martins de Bulhões, 1195-1231) e, nel 1304, secondo la tradizione, anche Dante Alighieri (1265-1321). Il quale lo avrebbe ricordato nella Divina Commedia con alcuni versi.

Da rominatorio a monastero

Il romitorio francescano fu poi convertito in monastero. E proprio una delle grotte sotto l’isola sarebbe la tana del mostro (o della dinastia di mostri).

Location strategica

La location, dal 1817, è diventata una residenza privata, in un primo momento della famiglia Lechi di Brescia, poi, a partire dal 1870, del duca Gaetano de Ferrari (1818-1893) di Genova e dei suoi eredi, che l’hanno aperta ai turisti nel 2002.

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Punti di vista

E dalla quale, si dice, si potrebbe strategicamente attendere la visione di Bennie.

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per 70-80.it)


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