1000 Miglia. Storia di uomini e macchine. Intervista all’autore Pino Casamassima

1000 Miglia

Nacque tutto con un dispetto. Dopo la prima edizione svoltasi a Montichiari, nel bresciano, il Gran Premio d’Italia traslocò in quel di Monza, dove era nato un nuovissimo impianto automobilistico destinato a diventare il tempio della velocità.
Quattro amici non presero bene la cosa, e s’inventarono una competizione che la storia avrebbe poi qualificato come “la corsa delle corse”: la 1000 Miglia, nome suggerito dal bresciano Franco Mazzotti (1904-1942) dopo un suo viaggio in America.

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Pino Casamassima su 70-80.it

70-80.it ne ha parlato col il giornalista e scrittore Pino Casamassima (1953), autore di 1000 Miglia. Storie di uomini e macchine, edito da Diarkos.

1000 Miglia per 1600 Km

Il percorso prevedeva infatti 1600 chilometri con partenza da Brescia, arrivo a Roma e ritorno. La prima edizione partì il 26 marzo 1927, l’ultima finì il 12 maggio 1957.

1000 Miglia

La tragedia di Guidizzolo

un destino decretato dalla tragedia di Guidizzolo (Mantova), dove l’uscita di strada della Ferrari del marchese spagnolo Alfonso De Portago (1928-1957) e del suo copilota Edmund Gurner (1930-1957) falciò nove spettatori fra cui cinque bambini, oltre a provocare la morte degli stessi piloti.

La mamma di Romina Power

L’attrice americana Linda Christian (1923-2011), compagna di De Portago dopo la separazione da Tyrone Power (1914-1958), rispettivamente madre e padre di Romina Power (1951), ebbe la notizia sulla linea del traguardo, dove aspettava il suo arrivo trionfante.

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La fine

La 1000 Miglia finì lì. Il nome sopravviverà, ma sarà tutta un’altra cosa, un’altra corsa.

Nuvolari e Varzi

La storia della 1000 Miglia è quella che attraversa quei tre decenni, con l’interruzione della guerra. Edizioni dai tanti episodi epici, fra cui quello dei cosiddetti “fari spenti” di Tazio Nuvolari (1892-1953): espediente per superare Achille Varzi (1904-1948).

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Paga Ferrari!

Per non dire di un equipaggio che, fermatosi in una trattoria, portò via velocemente due panini e un fiasco di vino. «E i soldi?», «Paga Ferrari!».

Podcast

Qui per ascoltare il podcast dell’articolo. (M.L. per NL)

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