Cinquantesima puntata di 70 80, il programma del week-end prodotto da Giornale Radio in collaborazione col nostro periodico. In questa edizione i giornalisti Francesco Massardo e Enzo Mauri di 70-80.it, trattano i consueti due argomenti. Che questa settimana sono: le banconote degli anni ’70 ispirate ai pittori e lo spot Campari soda.
Le banconote
Cara, vecchia lira, quanti di noi ricordano con nostalgia gli anni in cui con pochi spiccioli potevi permetterti qualche gomma da masticare e un gelato? A proposito di banconote, invece, negli anni 70 la Banca d’Italia decise di stampare valuta ispirata ai pittori del passato.
Quattro valori
Fra il 1976 e il 1979 dopo di quelle raffiguranti i personaggi storici, iniziarono a circolare banconote da 5000, 10.000, 50.000 e 100.000 lire, liberamente tratte da opere di pittori quattrocenteschi. Anche lo stile era differente dalle precedenti.
Le caratteristiche
Tutte le banconote, infatti, tendevano al monocromatismo, con un solo colore predominante: marrone per le 5000 lire; grigio nelle 10.000; blu nelle 50.000 e rosso nelle 100.000. Oltre alla presenza di motivi geometrici.
Antonello da Messina
Il volto di Antonello da Messina (1430 circa-1479), compariva sulle banconote da 5000 lire in circolazione dal 1979 e fino al 1989. La valuta era tratta dall’olio su tavola Ritratto d’uomo. L’opera è conservata alla National Gallery di Londra. Qui per leggere l’articolo originario in forma integrale.
Campari soda
Una tradizione partita dal capoluogo lombardo, che negli anni si è estesa anche all’estero, quella dell’aperitivo. Il Campari Soda da 90 anni ne è divenuto l’emblema, grazie al gusto e l’inconfondibile bottiglietta.
Semplice e geniale
L’idea che ebbe nella seconda metà del 19mo secolo l’imprenditore Gaspare Campari (1828-1882), era semplice e allo stesso tempo geniale, servire nel suo bar situato a Milano tra piazza Duomo e Galleria Vittorio Emanuele II l’elisir di sua invenzione, il Campari Bitter, prima di pranzo non dopo. Qui per leggere l’articolo originario in forma integrale.