I misteri degli anni 70 e 80. Il caso del mostro di Udine, tredici donne uccise in modo cruento di cui quattro forse dalla stessa mano

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Per mostro di Udine s’intende un serial killer mai identificato, coinvolto in diversi omicidi tra il 1971 e il 1989 nella provincia di Udine. Tra le sue vittime vi furono 4 casi accertati e altri 10 presunti.

13 omicidi

Dei tredici omicidi di donne in Friuli, la maggior parte (11) erano prostitute.

Chi è il colpevole?

La diffusa prostituzione e le organizzazioni criminali resero complicata l’attribuzione dei delitti ad un unico colpevole.

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Quattro omicidi collegati

Nel 1994, un rapporto dei Carabinieri di Udine suggerì che quattro di questi omicidi potessero essere opera dello stesso individuo.

Il mostro di Udine

I crimini del mostro di Udine erano riconoscibili dalla firma, costituita da uno sfregio sul ventre delle malcapitate, causato, presumibilmente, dalla lama di un bisturi.

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La lunga serie di vittime

La serie di omicidi riconducibili al mostro di Udine iniziò nel 1980, con Maria Carla Bellone (19 anni).

Tragica conclusione

Proseguì con altre due vittime prima di concludersi con Marina Lepre (40 anni) nel 1989, una maestra di scuola elementare.

Incisione a “S

Le quattro donne uccise presentavano una lunga incisione a forma di “S ” sul ventre e molte ferite al collo ed alla gola.

Udine 3

Si riaprono le indagini

Il 15 marzo 2019 l‘avvocato Federica Tosel (1970), legale dei familiari di due delle vittime, Maria Luisa Bernardo (1950-1976) e Maria Carla Bellone (1961-1980), avanzò una richiesta di riapertura delle indagini.

Prove dimenticate

Motivata dal rinvenimento, durante le riprese di una serie tv, di alcuni reperti negli archivi della Procura che non vennero analizzati all’epoca delle inchieste sugli omicidi delle due ragazze.

I limiti della scienza forense

Perché l’allora scienza forense non disponeva dei mezzi tecnici per farlo.

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Reperti rinvenuti

Tra i reperti ritrovati figuravano un preservativo ed alcuni capelli provenienti dalla scena del crimine commesso sulla Bernardo e uno spinello nel luogo dell’uccisione della Bellone.

Quattro profili genetici

Il procuratore di Udine decise di incaricare formalmente il RIS dei Carabinieri di analizzare i reperti, i quali riscontrarono quattro profili genetici: due femminili e due maschili.

Udine 4

Serial killer diversi

Successivamente, si ipotizzò l’esistenza di due serial killer diversi: uno che operava con un bisturi e l’altro strangolava prostitute, ma nessuna pista fu seguita e i casi rimasero senza colpevoli.

Marina Lepre

L’omicidio di Marina Lepre (1949-1989) si differenziò da tutti gli altri in quanto la vittima non era una prostituta, ma una maestra di scuola elementare.

La tragica scomparsa

La sera della sua morte fu vista all’ospedale di Udine per farsi medicare una lieve ferita al mento. Poco dopo fu notata salire a bordo di una Fiat nei pressi della stazione.

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Senza traccia

Da quel momento, per tutta la notte se ne persero le tracce fino al rinvenimento del corpo, il giorno successivo, sul greto del fiume Torre, nella periferia nord della città.

Ancora la “S”

L’addome della donna presentava un netto taglio a forma di “S” che squarciava l’addome fino ad arrivare al pube, ma saltando l’ombelico.

Presunto omicida

Due carabinieri che si occupavano delle indagini tornati sul luogo del delitto trovarono li vicino un sessantenne in evidente stato confusionale, con le braccia rivolte al cielo che chiedeva perdono.

Ex ginecologo

L’uomo disse di essere un ginecologo di Udine (questo spiegherebbe la manualità nell’uso del bisturi).

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Nessuna prova

Gli inquirenti non trovarono però elementi di prova (l’ex ginecologo comunque non esercitava effettivamente la professione dichiarata) e la posizione dell’uomo venne archiviata.

Senza colpevoli

Per mancanza di prove il caso Marina Lepre fu chiuso senza individuazione di colpevoli. (E.M. per 70-80.it)

 


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