Partiamo dall’oggetto dimenticato: lo Stereo 8. Era questo uno standard di registrazione audio su nastro magnetico a cassetta impiegato negli anni ’60-’70. Prima dell’introduzione della più piccola (e nota ai più) audiocassetta/musicassetta/compact cassette (nei famosi formati C60, C90, C120).
Standard qualitativo
Il formato garantiva una maggiore qualità audio determinata da un nastro 1/4 di pollice che scorreva ad una velocità di 9,5 cm/s. Cioè come per i registratori a bobina ad uso professionale o degli audiofili e a differenza della meno performante compact cassette che girava a 4,76 cm/s. La particolarità della cassetta Stereo 8 era la bobina unica, con la possibilità di essere riprodotta a ciclo continuo.
Il nome Stereo 8
Si chiamava così perché era registrato su 8 tracce, che venivano lette due alla volta, in stereofonia, permettendo di registrare 4 diversi programmi musicali su una singola cartuccia.
Papetti
Bene, chiarito l’aspetto tecnico del supporto, passiamo al contenuto.
Fausto Papetti (1923-1999) era un sassofonista italiano naturalizzato svizzero. Divenne notissimo negli anni ’60 e ’70 per le sue reinterpretazioni (generalmente estive) di pezzi famosi in versione strumentale con uno stile un po’ bossa nova.
I brani rivisti da Papetti erano quindi l’ideale come sottofondo nei viaggi in auto, ma anche in ristoranti, alberghi, e negozi.
I nudi
Ma, al di là della musica, c’era un’altra caratteristica essenziale delle cassette Stereo 8 di Papetti: le copertine.
Le copertine delle compilation di Fausto Papetti erano caratterizzate da nudi femminili, in qualche caso anche audaci e comunque sempre molto evocative. Tanto che in qualche caso finirono al limite di provvedimenti di sequestro per oltraggio al pudore.
La pausa all’Autogrill
Tra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70 era quindi consuetudine degli adolescenti (ma di norma del genere maschile), durante la pausa all’Autogrill lungo i viaggi per la trasferta vacanziera, soffermarsi a lungo nella disamina dell’eterogeneo panorama delle cassette Stereo 8. Maneggiando quelle innocue ma con l’occhio su quelle del sassofonista.